Lucarelli giurista contro Tutino

Lucarelli contro Tutino: non solo virologa, ora anche giurista

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Ogni giorno il Governo dei migliori profonde ogni sforzo nel trovare nuovi e sorprendenti modi per estendere le assurde restrizioni da green pass – certificando il fallimento di quelle della settimana precedente – eppure, nelle menti sopraffine degli adoratori del lasciapassare non trova alcuno spazio il dubbio che, forse, le restrizioni semplicemente non funzionino.

Tra i più accaniti adoratori della carta verde brilla, ineguagliata e ineguagliabile, la stella di Selvaggia Lucarelli – giornalistascrittricebloggerconduttrice radiofonicacommediografa e attrice teatrale italiana (cit. Wikipedia) – da ieri assurta al rango di costituzionalista al servizio di Formigli & co.

La schiera dei virologi fai da te

Ma andiamo con ordine: contro ogni logica ed evidenza empirica, prosegue senza sosta la lotta senza quartiere ai pericolosissimi no vax, quelli che, a detta dello scienziato Klaus Davi, avrebbero “rovinato la sanità” ma che pare abbiano anche qualche responsabilità nell’omicidio di Kennedy e risultano sforniti di alibi per i fatti di Chernobyl.

Da mesi, la risposta a tutte le domande, a tutti i dubbi, a tutti i problemi è una e una soltanto: colpa dei no vax.

La battaglia è quotidianamente portata avanti da intellettuali di varia estrazione, accomunati tutti da inarrivabile finezza di pensiero e da altissima levatura culturale.

Da Licia Ronzulli ad Al Bano, passando per il virologo laureato in scienze politiche Alessandro Cecchi Paone il coro è unanime: i non vaccinati sono la causa di tutti i mali.

Ignoranti, di bassa estrazione sociale, mentalmente limitati, parassiti, portatori di morte, poltiglia verde da eliminare dal consesso civile, coloro che non hanno ricevuto la salvifica inoculazione hanno la responsabilità di qualunque fallimento delle politiche governative anti Covid.

Lucarelli vs Tutino

Ieri sera, l’inferiorità dei no vax si è manifestata in tutta la sua deflagrante potenza nel corso di un confronto serratissimo a Piazza Pulita: da un lato Selvaggia, madre di Leone, nostra signora degli involtini primavera, titolo di studio laurea in niente. Dall’altro Davide Tutino, professore di Filosofia laureato presso l’Università La Sapienza di Roma con la votazione di 110/110 con lode.

In ossequio alle rispettive competenze, ovviamente, la prima ha impartito al secondo una lezione di diritto e filosofia, non prima di essersi stracciata le vesti perché durante le vacanze a Venezia degli scriteriati e sovversivi ristoratori lagunari avevano osato non chiedere il green pass.

Durante il confronto con Tutino, l’involtinista lucarelli, verificatrice ufficiale dell’altrui condizione vaccinale, ha sostenuto che non vaccinarsi sia “molto violento per la collettività” spiegando, Costituzione alla mano, come al professore sia sfuggito “un particolare non indifferente del diritto e della Costituzione”.

Secondo la novella Calamandrei, “quando andiamo ad applicare una norma può succedere che alcuni diritti dei cittadini possano entrare in collisione come succede tra il diritto di cronaca e il diritto di privacy” – e lei di violazione della privacy se ne intende – quindi “in questo momento, con un virus che semina morti, è chiaro che il bilanciamento è quello tra la sua decisione di non vaccinarsi, quindi la sua autodeterminazione e la salute pubblica!”.

In sostanza, secondo Lucarelli, il professore Tutino è un violento pericoloso per la società in quanto rifiuta il vaccino che non immunizza, tuttavia egli è libero di non vaccinarsi purchè si rinchiuda in solitudine in un antro, in un perfetto bilanciamento tra diritti inalienabili dell’individuo e un non meglio specificato interesse collettivo.

Sembra, però, che per fare spazio nozioni di diritto costituzionale acquisite tra una lectio magistralis su come sopravvivere a un fidanzato manipolatore e una toccante intervista su come tenersi stretto il toy boy stipendiato dalla RAI, Lucarelli abbia dovuto eliminare i file relativi alla lingua italiana: non serve scomodare Treccani per sapere che quando si parla di bilanciamento si intende ogni attività volta a stabilire una condizione di equilibrio.

Evidentemente, per Lucarelli, è ragionevole sostenere che se un cittadino – sano fino a prova contraria e con un rischio di morire per Covid pari allo zerovirgola – non è disposto a inocularsi una sostanza che funzionicchia, che non immunizza, che non impedisce di contagiare altre persone e di cui non si conoscono gli effetti avversi a lunga scadenza, lo Stato abbia diritto di escluderlo dal consesso sociale, privarlo di ogni diritto fondamentale – lavoro, istruzione, libertà di circolazione e, secondo i più democratici, anche dell’accesso alle cure – pretendendo l’esibizione di una licenza di libertà – vigilata – ad ogni piè sospinto.

Una posizione folle sostenuta con l’autorevolezza di chi, forte dei suoi studi accademici in niente, si è autoattribuita il ruolo di sbugiardatrice di millantatori tanto che – alle pacate obiezioni del suo contraddittore – tronfia sul suo trono da tuttologa, ha sentenziato: “Socrate la prenderebbe a schiaffi!”.

Pure filosofa. A verbale.

(di Dalila di Dio)

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