Von Blucher fu un personaggio di grande caratura ed importanza nella Prussia ottocentesca: in particolar modo, per la sconfitta definitiva di Napoleone nel 1815. Infatti, quando si parla della battaglia di Waterloo subito balza alla mente l’eroica resistenza degli highlander e del suo celeberrimo comandante il duca di Wellington. Gli storici più esperti però non si dimenticano di nominare proprio questa figura storica, allo stesso tempo importante se non decisiva per l’esito di quella battaglia e della storia così come la si conosce oggi.
La Prussia nella Confederazione Germanica
Va fa fatta una breve digressione per comprendere meglio il corso degli eventi, ovvero che la Germania così come la si intende non esisteva all’epoca di Napoleone, anzi era una confederazione di Stati nota come il Sacro Romano Impero, che però non era più ai fasti di un tempo. All’estremo Est di questa confederazione era nato un piccolo stato, il quale sarà l’artefice dell’unità germanica e della sua potenza, la Prussia.
La Prussia era assunta al rango di grande potenza grazie alle politiche lungimiranti di Federico Guglielmo, il re sergente, e suo figlio il leggendario Federico II. Quando iniziò l’avventura di Von Blucher, Federico II stava per terminare i suoi ultimi anni e la Prussia si era affermata come la potenza terrestre più forte d’Europa grazie al suo preparatissimo ed efficientissimo esercito. Tutta questa grandezza però comportava anche degli effetti negativi ovverosia un certo effetto di appagamento, che come ben insegna Macchiavelli è riscontrabile in ogni civiltà storica come sintomo del suo declino. Difatti i primi segnali non tardarono ad arrivare: la rivoluzione francese, una volta consolidata in patria decise di espandersi e la Prussia mandò il suo esercito per arginare la situazione. Ma accadde l’impensabile: l’esercito prussiano venne sconfitto e per di più da cittadini e non soldati professionisti. Fu l’inizio del decadimento del grande esercito prussiano, ma anche della sua futura rinascita e ritorno di fiamma. In questo periodo ed anche oltre prese via la storia del leggendario Feldmaresciallo Von Blucher.
Von Blucher alla prova di Napoleone
Gebhard Leberecht Von Blucher nacque a Rostock in Germania il 21 Dicembre 1742 da una nobile famiglia della Prussia Orientale e come tradizione venne allevato al culto delle armi presso le migliori scuole. Si mise subito in mostra e le sue doti, insieme al suo impulso battagliero gli permisero di prendere i gradi di maggior generale. Per la Prussia però stava arrivando una grave minaccia: l’esercito francese, alla cui testa sedeva uno dei più grandi strateghi moderni, Napoleone Bonaparte. Nonostante il suo coraggio e la sua forte abnegazione Von Blucher non potè nulla contro il meglio preparato esercito francese, che infatti nelle battaglie di Jena ed Auerstadt del 1806 sbaragliò quello prussiano.
Il maggior generale venne poi catturato a Lubecca, mentre tentava una disperata ritirata e difesa nella cittadella fortificata: fu liberato un anno dopo nel 1807 grazie ad uno scambio di illustri generali prigionieri. Dopo un breve soggiorno alla corte del re a Konisberg venne inviato in Pomerania dove divenne governatore e generale di cavalleria. Le sue doti arrivarono anche all’orecchio di Napoleone, il quale dopo aver sottomesso anche la Prussia, lo nominò generale dell’intero esercito prussiano: una mossa che si rivelò fatale per Napoleone.
Il ritorno in campo di Von Blucher contro l aFrancia
Von Blucher difatti era un vero patriota e sognava una Prussia libera dal giogo francese, e covò in gran segreto i suoi sogni di rivincita: tanto è vero che dedicò anima e corpo a riformare e potenziare l’esercito prussiano modellandolo su quello francese, dando però un risalto maggiore alla forza d’urto della cavalleria ed agli attacchi di sorpresa.
Quando le altre potenze della coalizione riuscirono a riorganizzarsi contro i francesi per Von Blucher fu l’ora della dolce vendetta. Si mise subito alla testa del suo esercito bello riformato e pronto alla guerra tanto attesa: subì un primo arresto a Lutzen dove venne inoltre ferito, ma il feldmaresciallo prussiano non si scoraggiò e grazie alla sua ferrea volontà unita ad un’energia indomabile inflisse pesanti perdite all’esercito francese soprattutto a Katzbach e Wurtemburg, tanto da venir considerati i suoi capolavori tattici, visto che la cavalleria sbaragliò letteralmente le forze imperiali napoleoniche. Alla battaglia di Lipsia del 1813 rivestì un ruolo decisivo visto che colmò con la sua rapida avanzata il vuoto creatosi tra gli alleati, dove stava per incunearsi pericolosamente l’esercito francese. Questo suo intervento decisivo, non l’unico, gli valse il soprannome di “Der alte Vorwäts”, cioè di “maresciallo avanti”.
La battaglia di Waterloo
La vittoria di Lipsia risultò essere decisiva per le sorti della guerra, perché da lì in poi Von Blucher iniziò a braccare Napoleone fino alla vittoria finale ed il suo ingresso trionfale a Parigi nel 1814. L’esilio di Napoleone parve segnare il ristabilimento della pace, ma non era così. L’imperatore fuggì dal suo esilio dorato e covò vendetta: per Von Blucher si avvicinava il momento dell’ingresso nell’olimpo degli eroi Germanici.
Napoleone riprese la sua avanzata trionfale ed arrivò in Belgio forte di un poderoso esercito e pronto a sconfiggere una volta per tutte le forze della coalizione. Von Blucher si trovava come alleato il duca di Wellington ed i suoi formidabili highlander. Lo scontro decisivo ebbe inizio il 18 Giugno 1815. Napoleone grazie alla sua superiorità riuscì ad avanzare e conquistare l’altura sopra Waterloo, stava mettendo a dura prova la resistenza degli Highlander con cariche continue e colpi di artiglieria. Tuttavia, dopo una marcia forzata che aveva dell’incredibile visto il fango e la difficoltà del terreno, spuntarono Von Blucher e la sua cavalleria che spazzarono via con un impeto incredibile l’esercito francese. L’intervento del “maresciallo avanti” si rivelò decisivo perché senza di lui gli uomini di Wellington nonostante una resistenza senza pari, non avrebbero potuto reggere a lungo alla forza d’urto francese. Per Napoleone questa volta fu davvero la fine e Von Blucher potè davvero entrare a Parigi, questa volta come vincitore indiscusso, il 7 Luglio 1815.
L’eroicità di Von Blucher
A seguito di questa vittoria Von Blucher ricevette le più alte onorificenze prussiane quali ad esempio l’ordine dell’aquila nera e la gran croce della croce di ferro. Morì il 12 Setembre 1819.
Questo Prussiano dalla volontà di ferro merita a pieno diritto di essere non solo un eroe della germanicità, ma anche un personaggio storico di inestimabile valore: grazie a lui la Prussia si svegliò dal suo lento declino e venne dotata di un esercito di nuovo agguerrito e ben preparato, che fu poi affinato da abili strateghi quali Von Clausewitz, Von Bülow per arrivare poi al celeberrimo Von Moltke la spada di Bismarck.
A Von Blucher va inoltre il merito di aver dato vita al nazionalismo tedesco e di aver compattato non solo i prussiani, ma anche tutti i tedeschi contro l’invasore per far nascere in loro un sentimento di unità nazionale, che sarà poi raggiunto grazie al cancelliere di ferro Von Bismarck.
(di Severiano Scarchini)