Per Mattia Santori delle Sardine, il PD era un “marchio tossico”. Era tossico come quella “falsa sinistra” da sempre criticata da tutti i sinistri italiani degli ultimi quarant’anni. Ce lo ricordiamo bene, anche perché non è che sia passato tutto questo tempo (era il marzo di questo tristissimo 2021, poco dopo il “blitz” delle Sardine nella sede del Nazareno: un’azione di cui lo scopo è ignoto ancora oggi, nonostante le spiegazioni nulle riportate sulla pagina ufficiale facebook del movimento).
Santori, le Sardine e il PD: io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…
Tu chiamale, se vuoi, contraddizioni. Il PD era tossico ma “un partito in crisi che è anche nostro”, diceva Santori. Ma come può essere vostro un partito che descrivete in modo così negativo, salvo non definire voi stessi nelle similari modalità?
Le Sardine erano nate come un “movimento spontaneo e apartitico” nell’inverno 2019. Una spontaneità e imparzialità al quale potevano credere solo tre tipologie di individui: i fessi, gli odiatori seriali di Salvini e, ovviamente, i sinistri.
L’unico scopo delle Sardine era quello di “fare massa” contro la Lega per le elezioni regionali dell’Emilia Romagna: un tradizionale feudo della sinistra, sul quale però pesava un minimo di incertezza.
Era bene togliersi il minimo dubbio, compattare contro il centrodestra l’elettorato e provare ad aggregare gli anti-salviniani. Missione compiuta. Non a caso, successivamente, le Sardine spariscono. Al PD non servono più. Si fanno notare soltanto per quella ridicola visita ai Benetton, dopo essersi spacciati per popolani per qualche mese.
La visita al Nazareno di qualche mese fa ha suonato come una sorta di elemosina. Una elemosina di visibilità e di attenzioni. A quanto pare, accolta. Ci sarà da divertirsi alle comunali di Bologna. Immaginiamo magliette griffate Santori, campagne massive, c’è addirittura chi immagina di trasferirsi a Bologna solo per votare e vedere all’opera l’astro nascente della politica italiana di sinistra.
D’altronde, quando il maggiore sogno nel cassetto è uno stadio di frisbee, non c’è altro da fare che rimanere abbagliati.
(di Stelio Fergola)