Enrico Letta, l’ex premier «trombato» da Matteo Renzi nonché autore di «Euro Sì. Morire per Maastricht» (Laterza, 1997), fanatico del vincolo esterno, causa di tutti i nostri problemi, ha avuto un’idea geniale, fortunatamente cassata da Mario Draghi in tempo zero: proporre la (reintroduzione) dell’imposta di successione. Idea assolutamente geniale in un Paese, come fa notare Guido Crosetto, che arriva al 47,2% (43+3,3+0,9) di imposte dirette e che può vantare, nell’Unione europea, la più alta pressione fiscale del continente.
Dote ai 18enni, da Enrico Letta solo propaganda
«Mi si chiede perché non finanziare la #dote18 coi tanti soldi che abbiamo ora. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi. Assurdo. Meglio la tassa di successione sui patrimoni alti, di ora» spiega Letta su Twitter, supportato dal Partito democratico. Che meraviglia: il partito delle Ztl e dei centri storici, forse per mettersi in pace la coscienza, propone di reintrodurre un’imposta che non cambia di una virgola l’impianto neoliberista ed europeista voluto dal Pd, solamente in funzione elettoralistica: Letta, infatti, sapeva sin dall’inizio che la sua proposta sarebbe stata “bruciata” ancora prima di discuterla, visti i modi nei quali la proposta. Principalmente per strizzare l’occhiolino ai diciottenni, in secundis per accontentare l’ala “sinistra” del Partito demcoratico, convinto che reintrodurre l’imposta di successione significhi essere de “sinistra” (questo, ahimé, lo credono anche molti “destroterminali”).
Il Pd identitario di Letta
Letta pensa di poter recuperare voti puntando sull’identity politics e sulle battaglie dei dem americani. Letta, infatti, sembra avere un’altra ossessione, quella per gli stranieri. «Mi sono sentito dire: ma come, c’è la pandemia e tu parli di Ius Soli e ddl Zan? Il tema dei diritti è fondamentale oggi e domani, è un tema di modernità del Paese. La nostra battaglia su questi temi la continueremo con grande forza» ha affermato Letta, come riportato dall’agenzia Ansa.
(di Roberto Vivaldelli)