Mentanata

La “Mentanata”: la più grande truffa del giornalismo italiano

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I tempi sono maturi per definire la “Mentanata”. Cos’è la “Mentanata”? Prima di rispondere a questa domanda, cominciamo a tracciarne l’origine umana. La Mentanata nasce dalla mente impareggiabile del giornalista italiano Enrico Mentana, detto anche “direttore” per i fan sfegatati, “direttorissimo” per chiunque non lo abbia esattamente in simpatia.

La Mentanata: definizione

Cominciamo con la definzione. Dicesi Mentanata quella affermazione di convenienza proferita in un dibattito ideologico nella quale si tende a dare ragione alla parte opposta alla propria, allo scopo di illuderla di essere super partes, nel contesto di un monte di affermazioni tutte fedelmente schierate verso le posizioni dello status quo e del potere costituito.

Detta così può sembrare complicata, quindi semplifichiamola in modo puramente convenzionale: se sono di sinistra e faccio affermazioni esclusivamente di sinistra, ogni tanto devo dare l’impressione a quelli “di destra” di essere obiettivo, dunque gli lancio l’osso, glielo faccio masticare e sbavare come a dei cani randagi, gli do ragione, per poi tornare tranquillamente a fare il mio solito lavoro di propaganda, rigorosamente sempre dalla stessa parte. Ecco, in questo caso sto attuando una “Mentanata”.

E così il dotto Mentana, di sinistra, globalista, europeista, liberista, immigrazionista, pro ius soli, pro matrimoni LGBT, pro adozioni LGBT, pro aborto, pro eutanasia, pro sostanzialmente tutto ciò che impone la visione del mondo progressista odierna, ogni tanto (tipo una volta su 100) si lascia andare a un’affermazione contro l’UE, o di converso a favore dei partiti di destra, e via discorrendo.

L’effetto è assicurato: guadagnare il plauso dei dissidenti che esultanti esclamano: “Finalmente, bravo Mentana, sono d’accordo con te! Bene, bis!” e successivamente mantenere la fama del giornalista super partes pur non essendolo mai stato.

La Mentanata, in un certo senso, è l’erede diretta del popolarissimo cerchiobottismo, ma è più raffinata. Non tende a dare ragione a due visioni differenti, ma lascia una sorta di “elemosina” alla parte avversa, per poi continuare a bastonarla nella stragrande maggioranza dei casi successivi. Quindi, sostanzialmente, è un cerchiobottismo che prende una posizione netta, truffando i barboni che raccolgono l’elemosina, popolarmente detti “fessi e contenti”.

La Mentanata: le origini e gli sviluppi

La truffa della Mentanata nasce da lontano, addirittura al 1992, quando l’ex-giornalista Rai Enrico Mentana andava a dirigere il neonato Tg5. All’epoca il giovanissimo direttorissimo avrebbe guidato per dodici anni la testata televisiva in onda sulle reti di Silvio Berlusconi, prima di annunciare le sue dimissioni e dedicarsi per qualche anno alla conduzione del neonato Matrix.

Già allora, il piccolo Mentana si esercitava nelle sue Mentanate. Ma ancora non aveva affinato la tecnica. Mentana, infatti, in quegli anni non si schiera in modo deciso. Tendenzialmente contro Berlusconi, ma senza esagerare e sempre bisbigliando. Insomma, si tiene molto. Sono i cosiddetti “anni del consenso”. Il direttorissimo guadagna a tutto spiano la fama di quello bravo e buono, del professionista serio, che fa in modo integgerimo il proprio lavoro, ma che soprattutto è onesto intellettualmente.

Una folta schiera di giovani, in quegli anni, diviene sua fan. E tra questi giovani, mi duole ammetterlo, c’ero anche io. Con la conduzione di Matrix (2005 – 2009) le mentanate cominciano a farsi più esplicite. Soprattutto nella fase finale, quando il direttorissimo lascia Mediaset esattamente dopo la morte di Eluana Englaro.

Da direttore del TGLa7, le Mentanate si sprecano, e il direttorissimo prende negli anni la sgradevole abitudine di esprimere la sua opinione durante la conduzione su varie vicende, diventando una sorta di “opinionista conduttore”.

Con la progressiva esposizione su Facebook, la Mentanata trova il suo definitivo sbocco ideale. E, di seguito, elenchiamo le ultime prodezze.

Le ultime Mentanate

Potremmo compilare un elenco infinito. Solo negli ultimi anni, le mentanate si sono moltiplicate, proporzionalmente all’uso sempre più sfrenato che il direttorissimo fa della sua pagina facebook.

Riteniamo questo articolo un punto di partenza, per la ricerca oseremmo dire storico-scientifica, sulle Mentanate che hanno accompagnato la nostra giovinezza. Di conseguenza, pochi esempi saranno utili a mostrarne la genialità.

L’anno scorso mezza stampa “mentanò” dopo le dichiarazioni terrificanti di Christine Lagarde, governatore della BCE, successivamente alle prime settimane di pandemia Covid 19. La Lagarde aveva sentenziato che “non è compito della BCE abbassare lo spread”, lasciando intendere in modo diretto che ci si sarebbe lavati le mani della situazione gravissima in cui versava l’Italia e la sua economia, tra le prime a bloccare ogni attività produttiva.

Mentana si prodigò in post e dichiarazioni molto critiche verso il governatore e l’UE. Nelle settimane successive, non avrebbe fatto altro che spingere a muso duro su ogni presunto “aiuto” annunciato da Bruxelles e dai suoi “derivati” (MES, o Meccanismo Europeo di Stabilità, su tutti). Il “MES senza condizioni” senza nessuna carta che certificasse la mancanza di queste condizioni, è un grande classico del Mentana covidiota di prima maniera.

Una delle migliori Mentanate dell’anno scorso risale però all’11 aprile 2020, quando il direttorissimo, mai critico contro il governo Conte e le sue politiche di chiusura anticovid, “litigò” con l’allora presidente del Consiglio in diretta, giudicando inaccettabile l’attacco diretto che il premier stava indirizzando all’opposizione di Lega e FdI in diretta, in materia di “aiuti europei” di cui allora si discuteva (nella fattispecie, si ricordano i dibattiti sul MES, al netto della sua natura ibrida, diciamo così).

Mentanata
Finalmente, il direttore si è schierato contro il potere costituito ed esprime dubbi nel merito. Bravissimo! In meno di 4 ore, Mentana torna tranquillamente indietro e riprende a fare propaganda serrata pro-MES. Un record di velocità assoluto per una Mentanata, di solito più graduale e posata nelle tempistiche.

La "Mentanata": la più grande truffa del giornalismo italiano

Mentanata superlativa fu poi quella dell’ottobre 2020, quando il direttorissimo, dopo aver giustificato per mesi ogni operazione di chiusura, di lockdown, di stop forzati alle attività economiche per milioni di lavoratori a rischio povertà, si “intenerisce” per le proteste che si verificano a Napoli, accusate da tutta la stampa mainstream di essere legate – guarda un po’ – alla Camorra, ai neofascisti e non piuttosto alla necessità – banalissima – di sopravvivere.

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Il solito “bene, bravo, bis” è servito, la Mentanata ricompatta i dissidenti ed è ancora una volta salva la fama del giornalista super partes. Per poi riprendere a fare propaganda per tutto ciò che riguarda il potere, lo status quo e, ovviamente, la lontananza dal popolo.

La Mentanata è ormai un grande classico della truffa dialettica. Dopo il Maestro, è prassi che ormai la usino molti dei suoi discepoli, tra i quali spicca indubbiamente il nome di Andrea Scanzi.

(di Stelio Fergola)

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