La polemica tra Rula Jebreal e Zoro di Propaganda Live è veramente inutile, oltre che ridicola. In breve, vediamo perché.
Rula e Zoro, stesso mondo, stessa ideologia, inutili e finti dibattiti
Questa è la realtà. Al netto della stupidissima – tanto per cambiare – uscita di Rula Jebreal che non va a Propaganda Live perché “unica donna in studio” (ma si può essere in uno stato di ubriachezza perenne simile, oppure dobbiamo dedurre altre ragioni?), nel programma di Zoro non c’è nulla che contesti il nazifemminismo tanto professato dalla sedicente giornalista israeliana.
Che poi, se estendiamo, riguarda anche molti altri temi. Globalizzazione? C’è. Immigrazionismo? Per carità, c’è. Antirazzismo senza razzimo? Altro che, c’è ancora! Liberismo? Ma guarda un po’, c’è! Materie etiche? I due personaggi non contrastano in nessun modo l’andazzo del codice etico dominante degli ultimi decenni su aborti, procreazioni varie, uteri in affitto, coppie gay, matrimoni gay e adozioni gay.
In nessuno dei temi fondamentali, tra Rula e Zoro come tra il 95% della stampa, della cultura, dei media in generale e – lo abbiamo visto – anche di contenuti frivoli come quelli della comicità, c’è alcun contrasto.
La pensate, su tutto, allo stesso modo: risparmiateci i teatrini
La mancata modella può accusare Zoro e Zoro può difendersi da Rula. Ma resta nient’altro che un teatrino. Imbastito su questioni capziose e di second’ordine, cavalcate dall’approccio “boldriniano” – per così dire – alla politica come alla società.
Perché il pensiero unico dominante è così. Unico, monolitico e granitico, per l’appunto. Ma con la fastidiosa tendenza a manifestarsi “differenziato” e foriero di chissà quali discussioni e dibattiti tra quelli che, di fatto, sono amici e complici.
(di Stelio Fergola)