Grillo Draghi

Come Grillo ha aperto a Draghi: storia di una barzelletta

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Come Grillo ha aperto due settimane fa a Draghi? Al peggio, come si suol dire, non c’è mai fine. Quando sembrava che avessimo già assistito a ciò che di peggio la politica italiana è in grado di partorire, ecco che il giullare di corte, Beppe Grillo, con la sua sentenza “Mario Draghi è la soluzione migliore per questo paese” ha reso qualche settimana fa l’impossibile possibile. Il tutto ovviamente condito dalle sue solite sparate ormai trite e ritrite su ambiente e sviluppo sostenibile.

Le 10 proposte di Grillo a Draghi

Ma vediamo quali sono le proposte di Beppe Grillo a Draghi. In un momento di crisi epocale come quello che gli italiani stanno vivendo, sicuramente gran parte del programma sarà incentrato sulla ripresa occupazionale e la sanità pubblica… No?

Macché. Il problema è la transizione ecologica! Guarda caso divenuto poi un punto cardine del nuovo esecutivo.

Così, la primissima cosa da fare è: “Creare un ministero per la transizione ecologica. Fondere in un ministero per la transizione ecologica gli attuali ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico. Come hanno fatto Francia e Spagna, e altri Paesi. Nominare ministra/o un persona di alto profilo scientifico e di visioni.”

Ok, abbiamo capito che Grillo ha la fissa per l’ambiente, ma andiamo avanti col programma. Al secondo punto, si legge: “Energia al ministero per la transizione ecologica. Dare la competenza della politica energetica al nuovo ministero per la transizione ecologica o almeno all’eventuale superstite Ministero dell’ambiente. Come è in Francia, Svizzera e altri paesi”.

Un punto che aggiunge poco o nulla a quello precedente…Allora proseguiamo con la lettura e troviamo un flebile tentativo di dare quantomeno la parvenza di essere interessato ai problemi reali del paese. “Creare un ministero per i giovani per coordinare tutte le attività a loro favore. L’Italia ha in Europa i massimi livelli di disoccupazione, emigrazione e povertà giovanili”.

Più che una proposta seria, tuttavia, uno slogan. Un po’ come quelli delle miss dei concorsi di bellezza che vorrebbero a tutti i costi “la pace nel mondo”. Ed è solo una breve parentesi, perché tutti gli altri punti del programma ripetono in sostanza lo stesso identico mantra: l’unica vera emergenza è la transizione ecologica su scala europea. Insomma, forse qualcuno morirà di fame nel corso di questa “transizione”, ma la dipartita avverrà in un locus amoenus incontaminato.

Grillo e la Costituzione dallo “sviluppo sostenibile”

Si arriva addirittura a suggerire una modifica della Costituzione: “Scrivere nella Costituzione ‘lo sviluppo sostenibile’. Esplicitare nell’articolo 2 e 9 della Costituzione i principi di responsabilità generazionale e ambientale” modificandoli in questo modo: Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale anche nei confronti delle generazioni future. Promuove le condizioni per uno sviluppo sostenibile. Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr artt. 33, 34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Riconosce e garantisce la tutela dell’ambiente come diritto fondamentale.”

Grillo, poi, torna di nuovo sulla questione dei giovani disoccupati, riproponendo il progetto “Garanzia giovani” (“se dopo 4 mesi dal compimento dei 18 anni un giovane non ha né lavoro né studio (NEET) offrirgli: a) corsi di formazione, b) praticantati, c) denaro o buoni d’acquisto, d) finanziamento per start-up. Più favorevole se startup eco-sociale”). Peccato solo che si tratti di un progetto che in Italia – come è stato più volte evidenziato – si è rivelato fallimentare. Pochissime le assunzioni di giovani avvenute grazie agli incentivi europei.

La parabola di Grillo su Draghi

Ma come si sia passati dal Grillo “voce del popolo” contro tutto e tutti, al Grillo imborghesito che affida il paese in mano a Draghi, non è chiaro. Nel 2014, Grillo descriveva così la “soluzione migliore per il paese”: “Il vero capo del Governo è Draghi, Renzi è solo un cameriere.” E ancora: “È del tutto chiaro che è lui il vero capo del Governo. Un banchiere mai eletto da nessuno…che detta ordini al signor Napolitano”. Una metamorfosi radicale.

Qualcuno deve essersene accorto, perché il comico ha deciso di usare Platone come scudo, riportando su facebook una sua frase: “Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”.

E allora ci sentiamo in dovere di rassicurargli che non c’è pericolo: la politica italiana non è mai stata così lontana dall’accontentare tutti.

(di Flavia Corso)

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