Negazionisti a raffica, negazionisti ovunque. Ovviamente negazionisti del covid. La dittatura politicamente corretta ha trovato un altro termine con cui emarginare, proibire il diritto di parola, di espressione del pensiero, di opinione. Enrico Mentana, Virginia Raggi, l’ex-grillino Lorenzo Tosa sabato ci hanno dato una dimostrazione palese di ciò.
La “manifestazione dei negazionisti” a Roma
Proprio sabato, a Roma in Piazza della Bocca della Verità, si è radunato un popolo che ne ha piene le scatole di rinchiudersi in casa per una malattia, un virus o qualsiasi altra cosa riguardi il nostro organismo. Enrico Mentana sui social e al TG li ha definiti “negazionisti”, Virginia Raggi “irresponsabili neofascisti”.
A parte il sempreverde fascismo che spunta per qualsiasi protesta, ai signori di cui sopra rispondiamo nel solo modo possibile: con le pernacchie.
Perché non merita altra risposta, come ciascuna delle boiate che proprio il direttorissimo Mentana lancia sulla sua pagina, magari puntando sulla singola frase del singolo manifestante catturato con la solita precisione da cecchino per identificare ben altro, ovvero gente che si è resa conto della follia assoluta di rinchiudersi in casa per un virus e che ha paura, tanta, di una cosa ben più seria: la fame. Fame indotta dalla crisi economica, fame che questi signori dal lauto stipendio non patiranno mai, con i loro ricchi stipendi e i loro altrettanto parchi conti in banca. Fame che questi ipocriti da due soldi nemmeno possono immaginare come spettro: in compenso sono ben lieti di farci la morale, di dirci cosa è giusto e cosa non è giusto, di farci sentire in colpa per i morti negli ospedali.
Non si dovrebbe spiegare che non esiste nessun “negazionismo”, visto che nessuno “nega” l’esistenza di un maledettissimo virus, come nessuno nega l’esistenza dei virus in generale, dei batteri, e di tantissime altre micro-realtà che ogni giorno sono presenti nel nostro organismo, da milioni di anni.
Nessuno “nega” le malattie, nessuno nega che qualcuno possa rimetterci la pelle, non sono certamente storie che ha inventato il covid, ma che esistono in natura da sempre. Mai, però, sono diventate motivo per una psicosi di massa secondo la quale si smette di vivere e lavorare per non contrarre qualcosa, di qualsiasi genere essa sia. Mai sono diventate pretesto per portare la gente a morire di fame, come se questo fosse meno grave che patire a causa di un virus, qualsiasi esso sia.
Il negazionismo alla salute della società: e i pavidi “di destra” hanno rotto le scatole
A Berlino erano molti di più. E molti soloni di “casa nostra” hanno deciso di prendere anche in giro questa differenza, ben lieti che il popolo italiano ancora non sia sveglio completamente, che faccia una fatica mortale a capire cosa lo sta conducendo alla tomba. A queste serpi auguro di sparire da questa penisola il più velocemente possibile, ma stiano sicuri che da questa parte non abbiamo intenzione alcuna di arrenderci.
Perché sabato è andata molto meglio di quanto mi aspettassi: piazza quasi piena mentre me la attendevo praticamente vuota. Berlino è lontana, ma lo sapevamo. Se oggi siamo dieci, domani dovremo essere cento, dopodomani mille, tra qualche tempo milioni.
Oltre alle serpi di cui sopra, ci sono i pavidi. I rimbambiti da covid che ancora non hanno capito quanto sia folle morire di fame invece che per un virus, sottomessi involontari ai voleri del dominio della sinistra. No, stavolta non mi riferisco a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Loro si trovano in una gabbia e hanno il mio appoggio. Loro rischiano per ogni virgola sbagliata di essere assaltati da media, giornali schierati, corti schierate, magistrati schierati. Mi riferisco ai comuni elettori, quelli che si allontanano dalle piazze salvo poi lamentarsi che non le riempiamo come in Germania.
La Meloni, pur non appoggiando in modo esplicito la protesta, sabato ha pubblicato questo su Facebook.
E sotto sotto, strizza l’occhio ai manifestanti. Non so quanto o in che misura, ma di certo non si schiera con Zingaretti e il coro del “negazionismo” come fanno tanti presunti elettori “di destra” che se la fanno addosso pur non avendo alcuna pressione.
La Meloni è in una posizione difficilissima, come tutti i politici di area di centrodestra: non mi aspetto possa parlare troppo. Ma ha dimostrato di avere infinitamente più coraggio di voi, che gli attributi non li mostrate nemmeno sui social.
(di Stelio Fergola)