Bill Gates

La petizione che chiede di indagare sulla Gates Foundation tocca le 600 mila firme

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Una petizione lanciata in aprile sul sito della Casa Bianca chiede di indagare su Bill e Melinda Gates per “crimini contro l’umanità e negligenza medica” ha accumulato sei volte il numero di firme necessarie per ottenere una risposta ufficiale. Creata da “CS” la  petizione  – che riportiamo per dovere di cronaca e senza esprimerci in merito alla questione vaccini – riporta: “In primo piano c’è Bill Gates, che ha pubblicamente dichiarato il suo interesse a” ridurre la crescita della popolazione” del 10-15%, attraverso la vaccinazione. Gates, UNICEF e OMS sono già stati accusati in modo credibile di sterilizzare intenzionalmente i bambini kenioti attraverso l’uso di un antigene HCG nascosto nei vaccini contro il tetano”. La petizione è stata lanciata il 10 aprile. In pochi giorni ha raccolto 100.000 firme,  che ora hanno superato quota 600.000.

Gates Foundation, 600 mila persone chiedono di indagare

Bill Gates

Gates, il fondatore di Microsoft, è stato uno dei donatori più generosi al mondo in fatto di salute, impegnandosi e spendendo miliardi per affrontare la crisi dell’AIDS, la malaria e la crisi Covid-1′. La Fondazione Bill & Melinda questa primavera ha stanziato $ 1.6 miliardi di alla  Gavi  Alliance, e altri $ 100 milioni per sostenere il vaccino COVID-19 nei paesi più poveri. Ma la sua filantropia non convince tutti. Robert F. Kennedy Jr., nipote dell’ex presidente John F. Kennedy, ha fortemente criticato Gates per quella che  definisce  una “convinzione messianica di voler salvare il mondo con la tecnologia”. Gates ha affrontato le critiche, per lo più recentemente due mesi fa dopo l’inizio della petizione. La sua fondazione ha affermato che gli attacchi si basano spesso sulla disinformazione. “Ogni volta che la scienza interviene per fermare una malattia, c’è spesso un adiacente scoppio di disinformazione”, ha detto al Wall Street Journal Mark Suzman, CEO della Bill e Melinda Gates Foundation . “Queste menzogne ​​possono diffondersi più rapidamente della malattia stessa e causare danni reali.

Ecco perché Gates è il re dei complotti

Come ho scritto su InsideOver,  è Bill Gates, fondatore di Microsoft e dell’organizzazione filantropica Bill & Melinda Gates Foundations, a dettare le mosse a livello mondiale per contrastare il Covid-19: un protagonismo, quello emerso durante l’emergenza coronavirus, che lo ha catapultato al centro di varie teorie cosiddette del “complotto”. Secondo l’opinione di una larga fetta di utenti sul web e sui social media, infatti, Bill Gates vorrebbe utilizzare una campagna per la vaccinazione di massa contro il coronavirus per impiantare microchip nelle persone, in modo da poterle controllare. Come riporta La Repubblica, infatti, nell’ultimo rapporto della statunitense NewsGuard datato 19 maggio, Bill Gates è citato 20 volte in 17 pagine. L’azienda, che analizza l’attendibilità dei siti di informazione online, ha individuato 16 profili su Twitter seguiti nel complesso da 616mila persone che diffondono tali teorie a proposito del fondatore di Microsoft. Secondo un’indagine condotta dal New York Times e da Zignal Labs, Bill Gates è di gran lunga il miliardario più odiato dai “cospirazionisti” di tutto il mondo, tra cui gli adepti del Movimento QAnon.

Come se non bastasse, secondo un recente nuovo sondaggio Yahoo News -YouGov, il 44% degli utenti interpellati – di fede repubblicana – crede che Bill Gates stia progettando di utilizzare la campagna di vaccinazione di massa proprio come pretesto per impiantare microchip in miliardi di persone e monitorare i loro movimenti. Lo scorso aprile persino Robert F. Kennedy Jr., procuratore, ambientalista e nipote dell’ex presidente John F. Kennedy, ha firmato un documento molto duro nei confronti di Gates, nel quale afferma: “L’ossessione di Gates per i vaccini sembra alimentata dalla convinzione messianica di essere ordinato a salvare il mondo con la tecnologia e dalla sua disponibilità a sperimentare la vita di esseri umani inferiori, come un dio”.

Le mani sull’Oms

Al di là delle vaccinazioni di massa, microchip, e altre amenità, è chiaro può destare qualche perplessità o preoccupazione il fatto che l’uomo più ricco del pianeta diventi anche una delle più potenti autorità in campo sanitario. Come spiega Politico, negli ultimi dieci anni, l’uomo più ricco del mondo è diventato il secondo donatore dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo solo agli Stati Uniti e appena sopra il Regno Unito. Questa generosità gli consente di avere un’influenza fuori misura sull’agenzia, che potrebbe anche crescere se gli Usa taglieranno i fondi all’Oms come promesso dopo l’emergenza Covid.19.

E qui, obiettivamente, qualche problema può nascere, come rileva lo stesso Politico. “Il risultato – scrive la testata – dicono i suoi critici, è che le priorità di Gates sono diventate quelle dell’Oms. Piuttosto che concentrarsi sul rafforzamento dell’assistenza sanitaria nei paesi poveri – ciò aiuterebbe, a loro avviso, a contenere futuri focolai come l’epidemia di Ebola – l’agenzia spende una quantità sproporzionata delle sue risorse in progetti che Gates preferisce, come lo sforzo per sradicare la poliomielite”. “Viene trattato come un capo di stato, non solo all’Oms, ma anche al G20” spiega un rappresentante di una Ong con sede a Ginevra in riferimento al fondatore di Microsoft. Già una decina di anni fa, infatti, quando Gates iniziò a investire ingenti risorse per l’eradicazione della malaria, i massimi funzionari dell’Organizzazione mondiale della Sanità – incluso il capo del programma della malaria dell’Oms – sollevarono preoccupazioni sul fatto che la fondazione “distorcesse” le priorità dell’ente. Insomma, l’influenza del milionario sull’organizzazione solleva una serio problema politico, di cui peraltro si discute da anni: un dato di fatto che poco ha a che fare con teorie cospirazioniste e che andrebbe attentamente esaminato.

(di Roberto Vivaldelli)
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