Consiglio europeo e Recovery Fund, comunque vada sarà un flop

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Consiglio europeo e Recovery Fund stanno diventando una specie di leggenda metropolitana, o se preferite l’ennesima barzelletta: chi definisce la giornata di oggi come “quella della verità” non si capisce bene per che cosa, chi come Thomas Fazi parla addirittura di “MES sotto mentite spoglie”. Ma la realtà, al netto delle iperboli, ben più sconfortante.

Consiglio europeo e quel – comunque – misero Recovery Fund

Già ieri allo stesso Consiglio europeo si parlava di “aiuti” (usiamo virgolette come se non ci fosse un domani) scesi a 450 miliardi, questo ammesso che la trattativa giunga davvero a un punto finale. Provate a dividere questa cifra per i 27 paesi, facendo ovviamente un’operazione sommaria, dal momento che sarà scontato che i Paesi medio-grandi come l’Italia, la Francia o la Germania prenderanno comunque di più. Cosa ottenete? Cifre da MES, appunto. A noi potrebbero toccare se va bene una quarantina di miliardi, da non restituire ma da versare con i fondi europei, quindi con soldi nostri in quanto contributori, che indovinate come saranno finanziati? Bravissimi, con le tasse.

Quindi più tasse per finanziare qualcosa che ci dovrebbe aiutare a risalire la china (come, visto che le risorse in pratica le abbiamo messe noi, non si sa, mistero della Fede europeista). Provate a paragonare queste elemosine a ciò che sono in grado di fare Paesi con una propria moneta, come sono gli USA, che sulla crisi sono intervenuti con più di 2mila miliardi di dollari. Un corto circuito economico che, anche se dovesse essere messo in piedi, non smentirà per l’ennesima volta quanto l’UE non sia strutturalmente in grado di intervenire seriamente sulle crisi, se non per qualche spicciolo che, paragonato a ciò che possono muovere economie e Stati normali, fa solo ridere.

Il Consiglio e la “Super Olanda”

L’Olanda, ormai per gli amici “Super Olanda”, sembra il nemico numero uno all’interno del Consiglio europeo, quello che si vuole opporre alla “solidarietà europea”, mentre la Germania ufficialmente veste i panni del poliziotto buono. Ma davvero possiamo essere così cretini da pensare che l’Olanda – con tutto il rispetto, l’Olanda – possa bloccare una trattativa di respiro continentale?

Siamo seri e nemmeno prendiamolo in considerazione, perché gli attori principali saranno sempre gli stessi, e purtroppo non ci sono affatto amici (o semplicemente, curano i propri interessi come è logico che sia).

Nel frattempo, l’Europa irrinunciabile si avvia a concludere l’ennesimo vertice in 4 mesi (tanto non c’è mica fretta) raggiungendo uno dei due soliti possibili “risultati”:

1. Non raggiungere un’intesa e rimandare (ancora)
2. Accordarsi su 4 spiccioli completamente inutili per rilanciare economie disastrate dalla crisi del Covid.

Ma siamo sicuri che gli europeisti hanno ragione: il sistema che difendono è sicuramente sostenibile, praticabile, un trionfo di realismo e pragmatismo.

(di Stelio Fergola)

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