Lampedusa

Lampedusa: il popolo protesta contro l’ennesimo barcone

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Scoppia la protesta dei cittadini a Lampedusa di fronte all’ennesimo barcone stracolmo di clandestini. Non ce la fanno più i Lampedusani ad assistere a questo triste carosello di barconi, barchini e navi delle ONG.

Da tutta estate ormai barconi su barconi entrano nel porto, scaricando il loro carico di disperati che non fanno altro che sostenere il business dell’immigrazione. Nell’hotspot dell’isola, che ha una capienza ridotta, sono presenti ben 1.219 persone a cui si aggiungono continuamente nuovi arrivi. La pazienza e la disponibilità degli abitanti dell’isola è arrivata agli sgoccioli.

Il trend iniziato a maggio, come si poteva prevedere, non ha mai dato indizio di volersi invertire e nel tempo gli sbarchi sono aumentati. I Lampedusani sono allo stremo e lo stesso sindaco ha dichiarato più volte di voler scioperare. Di seguito le sue dichiarazioni:

Martello lo ha reso noto al termine dell’incontro con alcuni imprenditori, commercianti locali e cittadini, sullo sciopero generale minacciato dal primo cittadino. “Lo sciopero è stato rinviato – ha aggiunto – in attesa delle risposte che arriveranno la Roma“. Martello ha proseguito: “Ci sono alcune cose che deve fare la Regione Sicilia nei confronti del popolo di Lampedusa e altre che devono essere fatte da Roma. Appena ci saranno i provvedimenti fatti, Conte verrà anche a Lampedusa. Che il governo ci convochi, vista l’emergenza che c’è a Lampedusa, è un fatto concreto“.

Fanno bene i Lampedusani a protestare in maniera forte e chiara contro il governo, contro le istituzioni che non solo li hanno abbandonati, ma preferiscono aiutare gli stranieri.

Mentre gli Italiani erano chiusi in casa o faticavano a ripartire fra commercio e economia allo sfascio, c’è un business che, a quanto pare, non può essere fermato. E questo business è quello dell’immigrazione, fortemente voluto e appoggiato da sempre dal Partito Democratico e, a quanto pare, ora anche dal Movimento 5 Stelle. I partiti di governo. Se fatichiamo, come Paese, come Nazione e come Popolo a sostenere noi stessi, in questi tempi di grande crisi, come possiamo anche solo pensare di poter accogliere migliaia di clandestini? Non possiamo, non ora, non con la minaccia di una nuova quarantena e le difficoltà economiche che ci aspettano dietro l’angolo.

(Fausto Andrea Marconi)

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