Gesù nel mirino di BLM

“Abbattere le statue di Gesù”: la folle proposta di Black Lives Matter

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La follia politicamente corretta e fondamentalista di Black Lives Matter si scaglia contro Gesù. Come riporta Agenzia Nova, l’attivista afroamericano Shaun King, uno tra i leader del movimento Black Lives Matter (Blm), protagonista delle proteste e delle violenze che infiammano da settimane gli Stati Uniti, ha esortato ad abbattere tutte le statue e distruggere qualunque rappresentazione di Gesù e della Vergine come “bianchi europei”, che a suo dire rappresentano una forma di “suprematismo bianco”. L’esortazione di King giunge al culmine di una lunga scia di statue e monumenti vandalizzati e distrutti da Blm in tutto il paese. La distruzione e rimozione di monumenti, che prosegue negli Usa con l’appoggio tacito o esplicito di leader e amministratori del Partito democratico, ma anche di alcuni Repubblicani, ha interessato dapprima le raffigurazioni di leader o personalità confederate, ma si è ormai esteso a qualunque monumento raffiguri personalità di ascendente europeo, inclusi padri fondatori come Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt.

Black Lives Matter contro Gesù

“Sì, penso che anche le statue dell’europeo bianco che sostengono essere Gesù debbano essere abbattute. Sono una forma di suprematismo bianco, lo sono sempre state”, ha scritto ieri King sul proprio profilo Twitter. Al momento il social media non ha adottato alcun provvedimento nei confronti dell’autore del post. Nelle ultime settimane Blm ha ricevuto il sostegno esplicito e donazioni multimilionarie di personalità pubbliche e grandi aziende Usa, che hanno eletto il movimento a legittimo portavoce degli interessi della comunità afroamericana Usa.

L’American Museum of Natural History, a New York, ha annunciato la rimozione della famosa statua del presidente Usa Theodore Roosevelt che dal 1940 adorna l’ingresso di quell’istituzione. L’annuncio segue settimane di tensioni razziali negli Stati Uniti, dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd durante un arresto a Minneapolis, lo scorso 25 maggio. Le proteste seguite a tale episodio sono state segnate dalla vandalizzazione e dall’abbattimento di diverse statue di personalità confederate nelle maggiori città Usa, ma bersaglio di manifestanti e saccheggiatori sono ormai anche le principali personalità della storia Usa: a Pittsburgh, ad esempio, è stata recentemente abbattuta e successivamente rimossa dalle autorità una statua di uno dei “padri” fondatori degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, accusato di aver posseduto schiavi afroamericani.

Theodore Roosvelt nel mirino dei manifestanti

L’American Museum of Natural History rimuoverà una statua di spicco di Theodore Roosevelt dal suo ingresso dopo anni di obiezioni che simboleggia l’espansione coloniale e la discriminazione razziale, ha detto domenica il sindaco Bill de Blasio. La statua di bronzo che si trova all’ingresso del Central Park West del museo dal 1940 raffigura Roosevelt a cavallo con un nativo americano e un uomo africano in piedi accanto al cavallo.

“L’American Museum of Natural History ha chiesto di rimuovere la statua di Theodore Roosevelt perché descrive esplicitamente i neri e gli indigeni come soggiogati e razzialmente inferiori”, ha detto de Blasio in una dichiarazione scritta. “La città sostiene la richiesta del Museo. È la decisione giusta e il momento giusto per rimuovere questa statua problematica.

Trump difende Andrew Jackson dai barbari

I manifestanti, riporta l’agenzia Nova, hanno cercato di rimuovere la statua di Andrew Jackson da Lafayette Square, la piazza vicino alla Casa Bianca, prima di essere dispersi dalla polizia. Secondo quanto ha riferito la WUSA-TV di Washington, gli agenti hanno usato spray al peperoncino contro i dimostranti: i video postati sui social hanno mostrato alcune persone mentre salivano sulla statua per legarla con corde, nel tentativo di staccarla dal suo piedistallo. La statua mostra Jackson in uniforme militare, a cavallo che si impenna sulle zampe posteriori. Lo spietato trattamento del presidente del XIX secolo nei confronti dei nativi americani ha fatto della sua statua un bersaglio dei manifestanti anti-razzismo. Il presidente Donald Trump ha poi scritto su Twitter che “numerose persone erano state arrestate per “il vandalismo vergognoso”.

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