Sulla Sanatoria clandestini, Enrico Mentana è molto diretto: “Resta un settore, quello della filiera agro-alimentare, fatta di centinaia di migliaia di persone sotto scacco del caporalato che hanno questa occasione per emergere.”
Mentana, non nuovo a certe esternazioni favorevoli all’immigrazione clandestina, mascherata da solidarietà e da principio di sedicente eguaglianza antirazzista, stavolta si è superato, dichiarando apertamente il suo favore al profitto politico di una situazione che lui stesso definisce, in pratica, irripetibile.
Sanatoria, per Mentana è “un’occasione da non perdere”
Anche le parole del direttore del TG L7 non tradiscono intenzioni quasi ufficializzate: legalizzare i clandestini, e farlo senza gli impicci o quanto meno sfruttando la situazione di estrema debolezza del dibattito parlamentare. Mentana parla addirittura di “occasione da non perdere”, quasi a sottolineare che non ricapiterà mai di poter fare un passo in avanti così deciso sull’argomento.
E la sanatoria, ovviamente, viene giustificata da Mentana nello stesso modo in cui il pensiero unico giustifica da anni le numerose vergogne che cerca di tradurre in legge: quello di combattere l’illegalità, in realtà favorendola.
Come abbiamo avuto modo di riflettere già ieri, regolarizzare stipendi da 5 euro all’ora (perché così andrà a finire) non significa combattere nessunissimo caporalato, ma significa, semplicemente, renderlo legale. Significa rendere legale il dumping salariale a danno degli italiani, continuando a tenere bassissimi gli stipendi dei lavoratori agricoli, con il risultato di allontanare i connazionali disoccupati dal settore e poter urlare, ancora una volta, ai “lavori che non vogliono più fare”.
Sanatoria, Mentana, e “occasioni da non perdere”. Sull’ultimo punto è difficile non concordare. Per distruggere ancora di più l’Italia è difficile trovare situazione più propizia.
(di Stelio Fergola)