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Bagnai al Senato contro il Governo: “Pd geneticamente totalitario”

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Bagnai è duro, durissimo:”Non so se il coronavirus è frutto di un esperimento mal riuscito ma lei certamente lo è, rassegni le dimissioni”. L‘intervento del Senatore della Lega contro il governo e, in particolare, nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tuona in modo particolarmente vistoso.

“Il PD è un partito che mostra la sua vocazione geneticamente totalitaria” ha anche sottolineato Bagnai, ricordando la privazione di libertà a cui sono sottoposti i cittadini anche nella semplice manifestazione del pensiero.

Tra le critiche di Bagnai a Conte svetta quella di aver convocato soltanto un’informativa ma di non aver consentito un voto in aula che, numeri alla mano, non avrebbe dato al premier la maggioranza per il mandato sugli interventi economici europei.

Bagnai contro Conte

L’esperimento “malriuscito” è inserito da Bagnai in una frase ben più ampia. “A questo punto la situazione è chiara: tutti vedono che chiunque sarebbe meglio di lei, signor primo ministro… Non so se, come alcuni dicono, il virus sia il risultato di un esperimento malriuscito. Lei certamente lo è… E con il massimo rispetto per il laboratorio da cui è sfuggito, mi preme dirle che per l’igiene di quella democrazia che lei così apertamente disprezza, è necessario che lei rassegni le dimissioni”.

Bagnai contro il PD e il MES, una storia che si ripete

Proprio qualche settimana fa Adnkronos aveva riportato le polemiche di Bagnai contro l’esecutivo

Accettando l’accordo sul Mes all’Eurogruppo, il ministro dell’Economia ha dato il via libera al Mes assoggettando l’Italia alle linee credito a ‘condizionalità rafforzatà che prevedibilmente implicheranno 3 conseguenze negative. Lo sostiene il senatore della Lega, Alberto Bagnai, in un post su Facebook, rileggendo il comunicato (“in inglese”, precisa) emesso al termine dell’Eurogruppo. “Da esso – scrive il presidente della commissione Finanze di palazzo Madama – risulta che Gualtieri ha dato l’assenso all’utilizzo delle Eccl del Mes (linee di credito a condizionalità rafforzata). “La condizione sarebbe che i fondi vengano utilizzati solo per spese sanitarie e fino al 2% del Pil. A quel punto però sei entrato nel Mes e quindi hai dato il segnale che temi di perdere accesso al mercato, allarmando gli speculatori”. In secondo luogo che “ti sei messo in mano a un creditore privilegiato, il che spingerà i creditori non privilegiati (tutti gli altri detentori di Btp) a chiedere un premio per il rischio (perché se le cose vanno male loro potrebbero essere penalizzati), e quindi avrai un extra-spread”. 

Infine, spiega ancora Bagnai, “le condizioni potrebbero essere modificate in seguito, ai sensi dell’art. 7 par. 5 del Regolamento 472/2013, con decisione a maggioranza qualificata del Consiglio Europeo su proposta della Troika. E tutto questo, nota bene, per il 2% del Pil, cioè 36 miliardi al massimo, che da una parte sono esorbitanti per lo scopo cui devono essere destinati, la spesa sanitaria, e dall’altro sono troppo pochi per quello di cui abbiamo bisogno, mettere in sicurezza l’economia del Paese. Ci sono ampi margini per chiedere la sfiducia”, conclude Bagnai.

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