Unione Europea male

Unione Europea male assoluto: ditelo a chi vi è vicino, tutti i giorni

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L’Unione Europea è il male assoluto, ma la gente non lo sa. Forse ancora per poco.

Cari amici e lettori di Oltre la Linea, racconto questo episodio perché ritengo sia utile a tutti. Il contesto è, come prevedibile, l’Italia al tempo del coronavirus. Il luogo è il mio quartiere, al supermercato sotto casa, ho un’ultima scorta che dovevo fare già l’altro ieri (ma non avevo avuto tempo per andare). Tutto ordinato, nessuna ressa, tutti a rispettare regolarmente le distanze di sicurezza.

Unione Europea: denunciamola ogni giorno

Supermercato e code. Tanto tempo immobile. Ne approfitto per sondare le opinioni delle persone, stimolato dalla mia solita curiosità irrefrenabile. Si parla dell’emergenza sanitaria, degli altri paesi, e ovviamente anche dell’Unione Europea. Le risposte sono stranamente tutte a senso unico. E non il solito. Esatto: nessuna Europa da salvare, nessun classico “da soli dove andiamo?”, nessun nichilismo esterofilo di tradizionale diffusione.

Al contrario, “Ci hanno trattato veramente in modo schifoso, arriverà pure da loro”, “l’UE fa ridere, mia nonna 30 anni fa aveva il posto letto quasi assicurato, oggi alla prima emergenza non c’è nulla, che schifo” e un bel rispante romanesco “famo sti 15 giorni de blocco e levamose er pensiero“.

Amici anti-europeisti, non siamo così soli. Magari la mia esperienza non sarà un campione statistico rilevante, ma è comunque una testimonianza dal basso da coltivare e alimentare. Che è ciò che ci interessa di più. Qualcuno magari sta seguendo ciò che si dice a Bruxelles. Qualcuno ascolta le parole vuote, le promesse, le elemosine dello 0,2, lo 0,4 o l’1% di sforamento dei parametri di Maastricht. Delle briciole, appunto. Anche per un’emergenza sanitaria così grave, anche se delle persone rischiano di rimetterci la pelle.

E questo qualcuno inizia a rendersi conto che abbiamo a che fare con un’istituzione maligna, interessata solo agli interessi sul debito e a niente altro, uno strozzino legalizzato totalmente sprezzante del benessere dei propri stati membri tra i quali abbiamo la disgrazia di appartenere.

Non sprechiamo tutto questo. Coltiviamolo.

Amici, raccontate il male dell’UE

Gli italiani sanno da almeno una decina d’anni che qualcosa non va. Soltanto, non hanno una precisa idea di cosa. Sono troppo formati in modo militaresco dalle scuole, dai mezzi di informazione, e dalla censura politicamente corretta che tende a zittire anche chi si pone delle domande.

Questa crisi può aiutare, anche se secondo me non sarà sufficiente. Qualche mese di sacrifici grossi non vale 50 anni di formazione scolastica.

Però si può puntare eccome a far comprendere a tutti la natura criminale dell’UE, a far comprendere alle persone quanto da essa venga la larga maggioranza delle nostre attuali disgrazie (ovviamente non tutte, nessuno sostiene che 40 anni fa non avessimo problemi).

E’ il momento di comunicare, anche solo parlando mentre si fa la coda per entrare al supermercato, anche solo quando si va in farmacia. Fatelo tutti, nel vostro piccolo.

Senza aggressività, non serve. Non tutti reagiscono bene, non sono abituati. Denunciamo il male assoluto di Bruxelles, ma sempre con tatto, discrezione e intelligenza.

(di Stelio Fergola)

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