Greta idolo

Greta sei il mio idolo

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Greta, sei il mio idolo. Anzitutto perché se non altro hai generato una variazione sul tema: ti chiami Greta, ma non Thunberg. E credimi, non ne potevamo più. Quindi grazie.

Poi perché la letterale odissea di dichiarazioni, di caos mediatico (capirai, non vedevano l’ora) che ha scatenato lo schiaffetto sul sedere subito da te, bella giornalista toscana (sei toscana? Non ricordo, onestamente non ho prestato molta attenzione ai dettagli della tua esistenza, ma credo di non sbagliarmi) è qualcosa di stupefacente, ai limiti della follia ma – al contempo – incredibilmente gratificante. I lettori si chiederanno: “Perché?”. La risposta è semplice: è un ottimo esperimento sulle azioni che ciascuno di noi sarebbe disposto a fare per salire ogni scalino della notorietà.

Greta non dorme, Greta vomita

Greta prima non dorme da tre giorni, poi vomita. Per una pacca sul culo. Per carità, gesto deprecabile, di un imbecille a cui non hanno insegnato l’educazione. Ma che manca poco ormai venga crocifisso in sala mensa, per dirla con toni fantozziani.

Comunque, torniamo alla vittima del terribile crimine, dello stupro, della menomaz…ehm, scusate, mi sono lasciato trasportare dal momento. A questo punto non mi fermerei qui.

Vogliamo di più

Vogliamo altro, cara Greta qualsiasisiailtuocognome. Vogliamo di più. Non ci basta l’insonnia, non ci basta la depressione, non ci bastano i tuoi problemi di stomaco. Vogliamo qualcosa di più sconvolgente e drammatico, che dia un senso al terribile attacco di terrore e morte che quella maledettissima pacca sul culo ha rappresentato.

Vogliamo pianti, drammi, genitori offesi, genitori che urlano, fratelli che ti sostengono “nonostante tutto”, qualche molestia infantile, cliniche, ospedali, gruppi di auto-aiuto, alcoolisti anonimi e pure giornaliste sportive anonime. Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme (citazione colta, questa). Fino ai massimi onori della cronaca. Fino alla Rai, a Mediaset, a Sky, al mondo intero.

Vogliamo il Qatar. E lo vogliamo il prima possibile. Se per caso ti capita, vogliamo tornare negli anni Novanta e vogliamo anche un bel calendario. Ma non sentirti obbligata.

(di Stelio Fergola)

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