ONG ambulanze del mare

ONG, altro che “ambulanze del mare”: la testimonianza di un ufficiale Frontex

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Le ONG “ambulanze del mare”, come le chiama il signor Roberto Saviano (di recente sciacallando in modo vergognoso sulla tragedia di Seid Visin), sono un’invenzione. Abbiamo dati, statistiche, movimenti che lo smentiscono, da anni.

In ogni caso, noi di Oltre la Linea abbiamo la testa dura. E abbiamo raccolto la testimonianza di un ufficiale che ha lavorato nella missione Frontex (il quale preferisce rimanere anonimo) che ci ha raccontato filo e per segno molte delle controversie legate alle ONG, proprio alle “ambulanze del mare” sbandierate ovunque senza alcun riscontro nella realtà.

Il testimone che ha avuto a che fare con le ONG

Abbiamo chiesto al “testimone” anzitutto il suo ruolo, che ci ha spiegato con dovizia: “Sono stato ufficiale di collegamento per la Guardia di Finanza nell’ambito della missione Frontex Triton, nel 2016. In pratica, il mio compito era di imbarcare sulle navi militari e di polizia straniere e fare da tramite tra l’equipaggio e la centrale operativa di Pratica di Mare, accertarsi che l’equipaggio stesso rispettasse le leggi italiane sulla navigazione, svolgere dei preliminari atti investigativi nei confronti dei migranti eventualmente “tratti in salvo” per individuare se tra loro vi fossero facilitatori/scafisti e comprendere gli avvenimenti antecedenti al loro “salvataggio” stesso. Ero stato io a scoprire la metodologia che i trafficanti usavano in Libia ed Egitto, ossia quella di imbarcare sulle carrette del mare (nel frattempo in attesa fuori dalle acque territoriali) carichi di persone trasbordate dalla spiaggia tramite gommoni anche nell’arco di più notti, fino al riempimento “a tappo” della nave-madre stessa.”

ONG “ambulanze del mare”? L’ufficiale ci racconta perché è una menzogna

Il testimone anonimo prosegue nel suo racconto, in cui ci riferisce in modo discretamente minuzioso tutte le “stranezze” (per usare un eufemismo) che ha potuto osservare durante il suo periodo di operatività. ONG ambulanze del mare? Ma per carità.

“Con una nave della Guardia Civil, giorni e giorni interminabili a pattugliare il tratto di acque internazionali tra Sicilia sud-orientale e Libia, senza incontrare nessuno. Tornavamo in porto a Catania per i rifornimenti e c’era sempre l’Aquarius della Sos Mediterranée carica di migranti. Alla mia domanda a un nostro ufficiale superiore del perché sopra l’Aquarius non vi fosse nessuno dei nostri come ufficiale di polizia giudiziaria mi sono sentito rispondere “certe domande meglio evitare a monte di porsele, questa missione è un beneficio per tutti” (si riferiva ovviamente a carriera e soprattutto ai soldi percepiti, sia in termine di retribuzione individuale sia di stanziamenti per la GdiF stessa da parte di Frontex)”.

“Recupero di migranti su carrette alla deriva in acque assolutamente al di fuori della zona di vigilanza italiana (ad esempio, tra Creta e l’Egitto); – Malta che rifiutava sistematicamente gli sbarchi nonostante, come titolare di zona SAR, coordinasse le operazioni di ricerca e soccorso; – dai transponder delle ONG, rilevavo che erano TUTTE in attesa al limite delle acque territoriali libiche (e credimi, da idealista per me era stata una sorpresa in negativo dopo averlo accertato con i miei occhi)”.

Dato semplice ma piuttosto emblematico:

“Su 5 missioni e una quindicina di recuperi di migranti (preferisco chiamarli così, dato che di quello si tratta) un solo soccorso autentico, di un carico di persone alla deriva da quattro giorni per avaria al motore, sotto il sole di agosto”.

Infine, l’amarezza e l’abbandono: “A dicembre 2016 l’ultima missione, deluso e incazzato per un’ipocrisia che si tagliava a fette. Per i mesi successivi ho rinunciato alle chiamate con le scusanti (reali) che ero impegnato in indagini o che sostituivo il comandante di reparto titolare.”

Quasi tutte le ONG sono schiaviste, non ambulanze del mare

I racconti di chi ha visto confermano ciò che diciamo da sempre. Il 99% delle ONG sono trafficanti, non ambulanze del mare. Lo dicono i numeri, lo dice la statistica del Mediterraneo su cosa succede quando non operano, dove vanno a “salvare” i clandestini, le comunicazioni che attuano diverse di loro direttamente con gli scafisti, lo spegnimento dei trasponder per non rilevare la posizione, l’ossessione con cui aspettano di fronte al porto dove devono assolutamente portare i migranti anche se ci sono alternative disponibili, e perfino il guadagno diretto che alcune di loro hanno dal trasbordo dei migranti sui nostri territori.

Il 99% delle ONG sono trafficanti, non ambulanze del mare. E dire una menzogna 100mila volte non la trasforma in verità.

(di Stelio Fergola)

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