La sinistra è aristocrazia. Qualcuno più sveglio dell’area lontana dal progressismo dirà “beh, è la scoperta dell’acqua calda”. E invece no. O meglio, sì, ma nel mondo mainstream si continua a vivere un’esistenza immaginaria in cui “sinistra” voglia dire qualcosa di anche lontanamente paragonabile alla difesa dei più deboli, all’uguaglianza, eccetera.
E noi da troppo tempo non parliamo di questo argomento. Che va rilanciato con forza, come ci hanno ricordato saggiamente quest’oggi Vittorio Sgarbi alla Camera e Giorgia Meloni in diretta a Quarta Repubblica. La sinistra è ancien regime, non ha nulla di diverso dalle corti delle monarchie assolute francesi, spagnole, austriache o russe del XVII e del XVIII secolo. Ed è giusto urlarlo.
La sinistra odia il popolo
Si dice che le frasi semplici siano quelle più facili da memorizzare, da interiorizzare e da comprendere appieno. Ebbene dunque, tutti insieme, ripetiamolo ai tanti, troppi che ancora non lo hanno capito: la sinistra odia il popolo. Quella odierna, per lo meno, se ne infischia altamente dei più deboli. Perché la sinistra è aristocrazia, è promozione dello schiavismo immigrazionista, è difesa strenua dei grandi capitali, delle multinazionali, delle privatizzazioni, della svendita di un intero Paese.
La sinistra è odio per il ceto medio, proletarizzatosi sempre più negli ultimi 30 anni. La sinistra è invidia sociale, ma la verità più cruda è che lo sia diventata proprio contro i più deboli che continua a sostenere di dover difendere.
Sinistra è aristocrazia: grazie infinite a Sgarbi e Meloni
Vanno ringraziati, senza mezzi termini, Vittorio Sgarbi e Giorgia Meloni.
Perché hanno sottolineato l’aspetto più importante dei vergognosi insulti del “professor Gozzini” al presidente di Fratelli d’Italia. Ovvero il disprezzo, lo spregio che questa gente prova per le umili genti, le cui descrizioni sono state utilizzate metaforicamente nel modo peggiore possibile, per aggredie chi, a loro giudizio, non poteva neanche permettersi di parlare da pari con Sua Maestà Mario Draghi.
Quasi per principio, perché è così. E la supposta accusa di ignoranza, sintetizzata dalla frase del Gozzini “con tutta evidenza non ha mai letto un libro” lo dimostra pienamente.
Perché la sinistra, aristocratica nel suo DNA più puro, odia i pescatori (o pesciaioli che dir si voglia), odia gli ortolani. Valgono a poco le correzioni in corsa.
Li odia e lo dimostra tutti i giorni. Li odia quando si dimentica di loro nelle politiche economiche, li detesta quando promuove l’avvento di milioni di schiavi che hanno il solo risultato di ammazzarli: i pescatori, gli ortolani e tantissime altre categorie.
(di Stelio Fergola)