FoxNews, Carlson: “Sì, gente morta ha votato in queste elezioni, e i democratici lo hanno permesso”

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Molti elettori di Trump pensano che queste elezioni siano state ingiuste. E hanno ragione.

È passata più di una settimana dal voto finale e molti dei 72milioni di elettori di Donald Trump sono ancora convinti che questa elezione sia stata fondamentalmente sleale. Hanno ragione. I democratici hanno cambiato completamente il modo in cui abbiamo votato in queste consultazioni. Il nostro sistema è disorganizzato, e non è mai stato così vulnerabile alla manipolazione.

Quindi c’è stata una frode elettorale la scorsa settimana?

Stiamo lavorando a questa domanda già dalla notte elettorale. Abbiamo cercato di essere attenti e precisi nel riportarvelo. In momenti come questi, la verità conta più che mai. False accuse di frodi possono causare più danni della frode stessa, e l’ultima cosa di cui l’America ha bisogno sono più danni.

Ciò che stiamo per dirvi è accurato. Non è una teoria. È ciò che è successo, e noi possiamo provarlo. Altri notiziari potrebbero testimoniarlo. Ma hanno semplicemente scelto di non farlo. La posizione dei corporate media nel Paese in questa settimana è stata molto semplice: non c’è stata alcuna frode elettorale. Loro continuano a ripeterlo, ma, esattamente, di cosa stanno parlando?

Loro non ve lo diranno. Quindi ve lo diremo noi.

Meno di 15mila voti separano Donald Trump da Joe Biden nello stato della Georgia. È un margine abbastanza stretto, tale da meritare approfondimento su ciò che è accaduto lì. Il segretario di stato della Georgia ha confermato che ci sarà un riconteggio di tutti i voti.

Tra quei voti, gli scrutinatori troveranno una scheda votata da una donna chiamata Deborah Jean Christiansen. Sarebbe difficile trovare qualcuno che parli male di Deborah Jean Christiansen. Godeva di buona fama nella sua comunità, per i suoi anni come birdwatcher, per l’amore per il giardinaggio e come fan dei Georgia Bulldogs. Quelli che la conoscevano sono rimasti addolorati quando è morta, lo scorso maggio. E sarebbero sorpresi di apprendere che, anche dopo la morte, Deorah Jean Christiansen si sia preoccupata di registrarsi a votare e abbia inviato una scheda, presumibilmente in favore di Joe Biden.

In qualche modo, si tratta di una storia da cui trarre ispirazione, il trionfo del voto dopo la morte.

E nessuno può incarnare quella storia quanto James Blalock di Covington, Georgia. Mr Blalock ha fatto il postino per 33 anni, finchè non è morto nel 2006. 14 anni dopo, secondo i registri statali, stava ancora effettuando spedizioni. James Blalock ha votato alle elezioni della scorsa settimana. Come ha fatto? Forse perché era uno straordinario postino; nessuno poteva fermarlo, non la pioggia, né la neve o l’oscurità della notte. Neppure la morte. Nel suo caso, votare dalla tomba non è stata una vera frode, ma solo senso del dovere.

Poi c’è Linda Keslere di Nicholson, Ga. Linda Kesler è morta nel 2003. Diciassette anni dopo, ha votato per le elezioni presidenziali. Edward Skwiot di Trenton, Ga, ha trascorso la sua vita lavorando nelle costruzioni ed insegnando. Nel suo tempo libero, amava la musica —- secondo quelli che lo conoscevano era polistrumentista e amava le jam sessions. Quado è morto, 5 anni fa, all’età di 82 anni, sembrava che avesse lasciato questo mondo per sempre. Ma no, la scorsa settimana ha votato per il presidente, e non è stato l’unico.

Allo stato, non c’è un numero sufficiente di questi voti tale da alterare il risultato. Ma il punto è questo: sono morti ed hanno votato comunque. La domanda è: come hanno potuto farlo? Come hanno potuto inviare le loro schede? E la risposta breve è: per posta. La gente morta, come ogni altro gruppo umano, tende a votare più spesso quando rendi più semplice il voto, e quest’anno abbiamo resto più facile il voto per le persone morte.

Gli stati hanno inviato schede e moduli di registrazione a milioni di persone, senza alcuna richiesta. Il pretesto è stato il COVID e l’emergenza per la salute pubblica. Il risultato è stato incoraggiare le frodi.

Nel 2012 uno studio by Pew ha riscontrato che all’incirca due milioni di persone morte sono ancora iscritte nelle liste elettorali in questo Paese. Lo studio ha anche accertato che approssimativamente 24milioni di registrazioni di voto – una ogni otto in America – non erano più valide o erano significativamente non corrette. Quasi 3 milioni di persone in America sono registrate in più di uno stato.

Quindi cosa succede quando cominci a inviare schede e registrazioni a liste come queste?

Garantisci la crescita dell’ammontare del voto fraudolento, e ciò è esattamente quello che i democratici hanno favorito. I repubblicani, dobbiamo aggiungere, glielo hanno permesso.

Prendiamo lo stato del Nevada, dove Joe Biden è attualmente davanti a Donald Trump per meno di 40.000 voti quest’anno. I democratici dello Stato ed i loro legali hanno fatto in modo che il Nevada inviasse schede – non richieste di votazione, ma schede vere e proprie- ad ogni singolo elettore registrato nello Stato, a prescindere dal fatto che le avessero richieste o meno.

Lo hanno fatto nonostante sapessero che più di 41.000 persone registrate a votare in Nevada non avessero votato o rinnovato la loro registrazione negli ultimi 10 anni. Molta di questa gente è morta o si è trasferita altrove, ma hanno comunque avuto la loro scheda.

Una di queste persone era una ex insegnante di scuola elementare di nome Rosemarie Hartle. Secondo il suo necrologio del 2017, Rosemarie Hartle era “amabile, divertente, sfacciata e sarcastica ( in modo divertente), bella, forte, implacabile e di ispirazione”.

Purtroppo, anche se non c’è più, la sua registrazione di voto rimane. È ancora nelle liste. Qualcuno ha ricevuto la scheda si Rosemarie nella casella della posta e l’ha utilizzata. Non sappiamo chi può averlo fatto. Ci piacerebbe saperlo, perché si tratta di una frode. È una falla nel nostro sistema, ed i media la stanno nascondendo totalmente conferendo la presidenza a Biden.

Abbiamo il diritto di sapere

Abbiamo l’obbligo di saperne di più. Ma a causa del blackout dei media, è stato lasciato a siti indipendenti conservatori, come The Federalist , il compito di raccontare ciò che gli altri media dovrebbero raccontare ma non riportano. Grazie al The Federalist, sappiamo che il 9 ottobre un uomo di nome Fred Stokes Jr ha rivevuto una scheda non richiesta in Clarck County, Nev. Tre settimane dopo, la contea ha ricevuto indietro la sua scheda per posta. I registri di voto indicano che il voto era completato. Fred Stokes ha votato per il presidente. Ma Fred Stokes è morto da tre anni. È morto nel giugno 2017 all’età di 90 anni.

In Pennsylvania, lo Stato che ha reso Joe Biden presidente eletto ci sono un considerevole numero di elettori deceduti. Come lo sappiamo? Perché ce lo ha detto lo stato.

Secondo un report dello scorso dicembre del commonwealth’s Department of the Auditor General, circa 3000 morti sono rimasti nelle liste elettorali della Pennsylvania. La campagna di Trump sostiene di aver trovatole prove che alcuni di loro abbiano votato.

Per esempio, il 24 ottobre, i funzionari della Contea di Allegheny hanno inviato una scheda a tale Denise Ondish. Lei era morta due giorni prima. Ad ogni modo, i registri mostrano che i funzionari della contea hanno ricevuto indietro la scheda competata il 2 novembre.

Come è potuto succedere? Come possiamo evitare che accada di nuovo? Queste sono le domande. La risposta alla prima è molto semplice: i democratici lo hanno fatto accadere. Sanno bene che quando invii via posta delle schede ad una lista non verificata di elettori, diventa impossibile sapere chi sta votando. Ma giusto per assicurarsi che la frode rimanesse probabile, i democratici hanno intentato una causa in nevada per eliminare la verifica della firma.

Nel 2019, ben prima della pandemia da coronavirus,il senatore Ron Wyden, D-Ore., ha promosso il Vote by Mail Act. Il Vote by Mail act richiede che ogni stato invii una scheda a tutti quelli che sono iscritti nelle loro liste non verificate. Che tu la chieda o no, che tu sia vivo o no, ti invieranno una scheda.

Questa estate, i Democratici alla Camera hanno approvato un provvedimento chiamato HEROES ACT. Non impone soltanto di inviare schede a tutti i votanti in America. Avrebbe dovuto impedire agli stati di restringere in alcun modo la raccolta delle schede. Questo significa che chiunque poteva raccogliere e restituire gruppi di schede da elettori morti o vivi e consegnarle ai seggi elettorali, senza alcuna supervisione. Tutto ciò è folle, ma aspettatevi di più. Allentare le regole è troppo utile per la sinistra per lasciar perdere.

A gennaio, i Democratici potrebbero avere il controllo del senato degli Stati Uniti. Se succederà, molte cose cambieranno. Ma una delle cose che succederà è che loro trasformeranno l’heroes Act in legge. Allo stato continuano a ripetere che il voto ia mail sia necessario a causa del coronavirus, ma stanno mentendo. Stanno spingendo in questa direzione da anni per una ragione. Per loro questo è un vantaggio perché accresce l’incidenza della frode.

Se abbia a cuore la democrazia, dobbiamo richiedere che un voto pulito ed onesto indipendentemente dal risultato. Dobbiamo proteggere il sistema. Inviare schede ad intere liste di elettori senza alcuna preventiva richiesta consente alla gente morta di votare. E cosa comporta tutto questo? Ci porta dove siamo ora: cinici, diffidenti, chiusi. Se tu vuoi governare una democrazia, hai bisogno di una cosa più che di qualunque altra: la fiducia sociale. Se vuoi che la gente abbia fiducia, se vuoi che le persone credano nel sistema, non è sufficiente strillargli dalla televisione e dirgli che devono crederti. Devi creare un sistema in cui valga la pena credere.

(trascrizione dal video trasmesso su FoxNews – traduzione di Dalila di Dio)

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