Andrea Scanzi

Andrea Scanzi, il male assoluto della cultura italiana

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Andrea Scanzi non è semplicemente un pessimo giornalista. E non vale nemmeno descriverlo come “un mediocre a cui non dare importanza”. E’ qualcosa di molto peggio: un personaggio pericoloso. Un organo di controllo del consenso riguardo ogni tema portante della società dominante a cui apparteniamo (l’elenco è semplice, e simile alla linea editoriale di Domani di cui abbiamo appena pubblicato una riflessione: globalizzazione, immigrazionismo, antifascismo senza fascismo, antirazzismo senza razzismo, europeismo, anti-italianismo, eccetera).

Non è un caso che, anche le poche volte che il signor Andrea Scanzi ha criticato il PD, non lo abbia fatto mai mettendo in discussione nessuno dei sopracitati temi.

Perché Andrea Scanzi è pericoloso?

Andrea Scanzi è un pericolo per un motivo molto semplice: viene seguito da centinaia di migliaia di lettori. Non solo: viene approvato da centinaia di migliaia di lettori. E andiamo avanti: ordina quasi cosa pensare a centinaia di migliaia di lettori. Togliete pure il quasi, dopo quello che è accaduto nei giorni scorsi durante la “lite social” con Osho il vignettista. Un uomo che si è costruito un’immagine quasi inattaccabile, capace eccome di influenzare platee enormi di persone. Molte di queste, seguono a comando cosa lui dice di fare: senza sé né ma.

E non venitemi a raccontare di quanto siano idioti costoro, oppure di quanto sia impossibile venire influenzati in quanto ciascuno di noi sarebbe sempre libero e indipendente: sono entrambe sciocchezze.

Esiste l’idiozia ed esiste la libertà di pensiero. Ma entrambe non sono mai assolute, e vi assicuro che questo discorso può valere per tutti noi, sottoscritto compreso. Comunque, nel caso di Andrea Scanzi, parliamo di una enorme fonte di controllo e condizionamento delle idee: ovviamente, tutte in senso pro-sistemico.

Certamente, Scanzi è solo uno dei tanti giornalisti che svolge questa operazione: ma è sicuramente uno dei più noti e, di conseguenza, influenti. Da qui la ovvia considerazione: “Non diamogli importanza”, “E’ un mezzo cretino” più varie ed eventuali, sono affermazioni inutili.

La vera consapevolezza da assumere è che personaggi come lui, come Enrico Mentana, come Roberto Saviano e tantissimi altri, sono pericolosi. Per il modo in cui spacciano i diktat ideologici che ci tengono in catene, e soprattutto quando cercano di scatenare le folle contro chi è colpevole solo di non essere dalla loro parte: in questo caso, Osho, o per meglio dire Federico Palmaroli.

Scanzi ordina, gli schiavi-follower eseguono

A parte l’ennesimo e ridicolo riferimento al fascismo di Osho, il post di attacco di Scanzi contro il vignettista si caratterizza per un sottotesto ben preciso: portare i lettori a togliere il “mi piace” su facebook dalla pagina ritenuta culturalmente ostile, in quanto non allineata. Ed ecco che numerosi follower del “giornalista” aretino eseguono puntualmente gli ordini del padrone: Palmaroli è “fascio”, tolgo il like. La buona notizia è che molti protestano e lo attaccano con decisione. Ma non è sufficiente per non registrare una dinamica dai caratteri decisamente drammatici.

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Ammesso e non concesso che leggeranno mai, agli schiavi di cui sopra dico: c’è poco da protestare. Avete commentato pubblicamente, assumetevene la responsabilità. Voi e le molte decine di commenti simili che – per ragioni evidenti di spazio – ho tralasciato.

Male assoluto per la cultura e per la società

Credo che Andrea Scanzi sia uno dei mali assoluti della cultura italiana. Uno di quelli più gravi, più seri. Una persona culturalmente pericolosa, come dicevo prima. Un uomo che, frase dopo frase, esegue gli ordini di chi ci sta distruggendo, o nella migliore delle ipotesi li appoggia incondizionatamente.

Un miserabile, culturalmente, eticamente e socialmente. Un giornalista il quale, senza mezzi termini, fa del male a tutti noi, ogni giorno e qualsiasi cosa scriva. A pensarci schiettamente, non sarebbe necessariamente un problema. Lo diventa – ed estremamente serio – se si recepisce quanto tutto ciò che faccia – e il modo in cui i suoi schiavetti annuiscono – sia un enorme fattore di resistenza, per chi ci tiene in catene da almeno 50 anni.

E’ un servo pagato – o al massimo piegato, non ho modo di leggergli nel pensiero – che vi rende schiavi. Che serve a controllare il vostro consenso. La sua attività editoriale non ha altro scopo che questo.
Allontanatevene. Certo, se un giorno capirete che Mentana e svolgono esattamente lo stesso compito – senza risultare così antipatici in modo estremo forse – sarà un enorme passo avanti. Ma già riconoscere una delle fonti principali – tra le tante – del controllo di chi ci tiene legati e immobilizzati sarebbe tanto.

Ci sono varie forme di sottomissione: quella psicologica è in assoluto la più vile e bieca. Chi sostiene che vada ignorato sbaglia di grosso. In piena libertà, il signor Scanzi è capace di suscitare reazioni di massa patologiche come quella sovraesposta.

Quindi, combattere e mettere all’angolo. Con il passaparola, con gli articoli, con la cultura, ma soprattutto con la verità.

(di Stelio Fergola)

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