La principessa Anastasia Romanov

Anastasia Romanov: il mistero della figlia dello Zar Nicola II

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Quarta figlia dello Zar di Russia Nicola II e della zarina Alessandra (Alice), Anastasia Romanov fu il centro di una storia unica. Nata e battezzata nel 1901 come Anastasija Nikolaevna Romanova, la piccola divenne, ad anni di distanza dalla Rivoluzione Russa, il centro di un racconto fantasioso e rocambolesco. Un racconto, tra mito e leggenda, tuttora oggetto di molti approfondimenti.

La santa famiglia dei Romanov, canonizzata dalla Chiesa Ortodossa Russa nel 2000, fu il centro di uno degli avvenimenti più sanguinosi, terribili e importanti del XXI secolo. Mentre in Europa infuriava la guerra fra gli Imperi centrali e l’Intesa, in Russia stava prendendo piede la Rivoluzione russa. I Comunisti guidati da Lenin sarebbero arrivati, dopo aver versato molto sangue, alla vittoria. Il dominio degli Zar sarebbe passato al popolo, o meglio, ai dirigenti del partito comunista.

Anastasia Romanov Zar
La famiglia imperiale russa (Anastasia Romanov appare sulla destra, seduta sulla sedia)

La nascita di Anastasia Romanov

“Alle 3 circa Alice è stata colpita da forti dolori. Alle 4 mi sono alzato, sono andato nelle mie camere e mi sono vestito. Verso le 6 precise del mattino è nata Anastasia. Tutto è andato nel migliore dei modi, veloce e, grazie a Dio, senza complicazioni. Grazie al fatto che tutto è iniziato e finito mentre tutti ancora dormivano, entrambi abbiamo avuto una sensazione di calma e di riservatezza! Poi mi sono messo a sedere per scrivere i telegrammi e avvisare i parenti in tutti gli angoli del pianeta. Alice fortunatamente si sente bene. La piccola pesa 11 1/2 libbre ed è alta 55 cm”.

Sono queste le esatte parole che lo Zar Nicola, padre per la quarta volta, scrisse sul suo diario il giorno della nascita della piccola Anastasia Romanov, la più giovane delle sue figlie. Frasi oneste, sincere, semplici e piene di amore ed affetto.

Ma l’amore di un padre non venne condiviso da tutta la famiglia imperiale. Anastasia Romanov fu infatti la quarta figlia femmina di Nicola e Alice; e le femmine non potevano ereditare il trono. Dunque, finché Nicola non avesse dato vita ad un maschio, il nuovo Zar di Russia sarebbe stato il fratello minore dell’imperatore, con grande delusione per la madre e altri membri della famiglia reale.

Le cose si sistemarono con la nascita del piccolo Aleksej, nato nel 1904, nonostante fosse di salute cagionevole. Ma tutto fu vano, perché la Rivoluzione spazzò via il secolare dominio imperiale nella Terza Roma. Arrestati dalle guardie armate dei bolscevichi, l’intera famiglia reale venne barbaramente assassinata dai loro carcerieri nella tenuta/prigione di Ekaterinburg.

Anastasia Romanov con le sorelle e il piccolo Aleksej
Le sorelle OTMA (Olga, Tatiana, Maria, Anastasia) e il piccolo Aleksej

La prigionia, la morte e le voci sulla fuga di Anastasia Romanov

Una volta saliti al potere, i bolscevichi sapevano che dovevano in qualche modo sbarazzarsi dello Zar e della sua famiglia, essendo l’icona stessa del potere imperiale. Inizialmente l’imperatore, la zarina e i figli vennero relegati agli arresti domiciliari per poi essere trasferiti a Ekaterinburg. La nuova prigione, la casa dell’ingeniere Ipat’ev, fu il grande calvario dei Romanov. La pazienza, il contegno e la sopportazione che tutti i membri della famiglia dimostrarono durante la prigionia gli valsero infatti la canonizzazione.

Questo non bastò a salvarli e la notte fra il 16 ed il 17 luglio l’intera famiglia, condannata a morte dal Soviet degli Urali, venne uccisa a colpi di fucile. Morirono tutti, finiti a colpi di baionetta. I loro corpi vennero fatti a pezzi, gettati in una cava e cosparsi di acido solforico.

Ad oggi sappiamo quasi tutto degli ultimi terribili momenti della famiglia Romanov, grazie soprattutto agli scavi archeologici compiuti ad Ekaterinburg, che hanno permesso di scoprire le ossa di tutti i membri della famiglia. Di tutti i membri, nessuno escluso. Eppure, già nel 1920, giravano voci che alcuni delle figlie di Nicola II erano riuscite a salvarsi. Soprattutto Anastasia Romanov e il piccolo Aleksej.

Principessa Anastasia Romanov
Lo Zar e le figlie durante la prigionia di Ekaterinburg (Anastasia Romanov è la ragazza al centro)

Il mito di Anastasia Romanov

In tutto si contano centinaia di persone che, in periodi diversi e in luoghi molto distanti, si sono dichiarate figli o figlie dell’ultimo Zar di Russia. Si parla di ben “28 false Olga, 33 false Tatjana, 53 false Maria. Ma a battere tutti i record sono stati i falsi Aleksej: ad oggi se ne contano più di 80“. Ma perché Anastasia Romanov è stata la più famosa, così famosa da venirle dedicato addirittura un cartone animato nel 1997? Questo è dovuto al fatto che la storia delle “finte Anastasia” sia legata a due donne: Ann Anderson e Ivanova Vasileva.

La prima riuscì a farsi credere la figlia dello Zar da numerosi giornali e parenti lontani dell’imperatore, ma, una volta morta, i test sul suo DNA smentirono ogni sospetto. Ivanova Vasileva venne invece catturata dai comunisti mentre cercava di entrare in Cina e scrisse diverse lettere in francese e in inglese a Re Giorgio d’Inghilterra dalla prigione.

La scoperta delle ossa della povera Anastasia Romanov nel 2007 hanno però sfatato ogni dubbio. La giovane venne uccisa barbaramente insieme alla sua famiglia in quella tragica notte del 1917. Si conclude così il mito di Anastasia Romanov, una ragazza esente da colpe che il destino non ha risparmiato dal suo corso.

Tutt’oggi in Russia la sua figura, così come quella dell’intera famiglia imperiale, è ricordata con profondo dolore per la grande ingiustizia commessa.

Curiosità: il primo selfie della storia

In maniera del tutto inconsapevole, la piccola Anastasia Romanov si è resa protagonista di un fatto storico unico per quell’epoca. La principessa Romanov risulta essere tra prime persone ad essersi fatta un selfie. Una curiosità che al giorno d’oggi, per via dell’avvento dei social, rappresenta un primato storico.

Anastasia Romanov selfie
Il selfie di Anastasia Romanov, probabilmente il primo della storia

La macchina fotografica, un gioiello per l’epoca, fu un dono del padre Nicola. La piccola principessa si dilettò nell’arte della fotografia per molto tempo assieme alle sue sorelle. Fotografie innocenti che, al contrario del mito, sono sopravvissute ai bolscevichi e alla rivoluzione.

(di Fausto Andrea Marconi)

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