Si sta svolgendo in questi giorni il Vertice delle Americhe in Perù, un forum – giunto ormai alla VIII edizione – nel quale gli Stati dei due continenti americani si riuniscono per discutere dei principali temi politici, in particolar modo quelli legati alla politica estera. Nonostante alcune defezioni importanti, come quelle di Donald Trump, ufficialmente impegnato nella gestione della crisi siriana, e di Maduro, il vertice è continuato senza troppi problemi.
A fare scalpore in particolar modo sono state le dichiarazioni del presidente della Bolivia Evo Morales, che ha affermato: «devo dire con assoluta chiarezza che la principale minaccia per la libertà, la democrazia, la madre terra e il mondo sono gli USA. Non ho paura a parlarne apertamente», intimando poi alla Casa Bianca di terminare l’embargo nei confronti di Cuba e di fermare l’aggressione alla Siria.
Le non nuove critiche del presidente boliviano nei confronti degli Stati Uniti dette in questo preciso momento storico pesano come macigni. Infatti esse non fanno che alimentare quella che a oggi può essere considerata une vera e propria alleanza opposta ai Paesi occidentali, e della NATO in generale. Con la rinascita della Russia, l’affermazione assoluta della Cina, e degli altri Paesi dei BRICS, abbinata all’ormai stabile presenza delle Repubbliche Bolivariane, il secolo americano sembra ormai bello che terminato. Con buona pace di chi predicava la fine della storia.
(di Pietro Ciapponi)