Fratoianni e la balla clamorosa della “razza umana”

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“Se uno vuole continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l’estinzione”, dice Patrizia Prestipino, a naso non una mente di profilo superiore, membro della direzione nazionale del Partito Democratico e responsabile del dipartimento del partito stesso per la difesa degli animali.

Il semicolto per eccellenza, quell’altra mente acuta di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, replica così: “Vorrei ricordarle che come diceva un tale Albert Einstein la razza è una sola. È la razza umana. Il caldo evidentemente fa proprio male…”

Ora, già polemica sul “dipartimento mamme” , creato da Renzi nel Pd, è qualcosa che ricorda il penoso piagnisteo di massa successivo all’allestimento del Fertility Day: una storia di una tristezza senza pari, in cui una società che odia i figli lo ha urlato con tutta sé stessa, adducendo soldi, materia, carriera e insultando la memoria di generazioni che hanno procreato con un centesimo delle nostre risorse, dando un futuro alla società con la loro progenie.

Ma tralasciamo tutto questo. Tanto per cominciare, non c’è alcuna prova che al suo arrivo negli USA nel 1933, Einstein avesse pronunciato quella frase. Seconda cosa: ammesso e non concesso che sia vero – e certamente lo scienziato nei suoi numerosi scritti si è espresso in tal senso – l’espressione di per sé non ha alcun contenuto scientifico, ma politico.

Einstein era infatti appena fuggito dalla Germania nazista e – pare, ma non c’è alcuna prova – avrebbe polemicamente compilato il questionario di ingresso, scrivendo “umana” alla voce “razza”.

Anche se avesse avuto la geniale idea di negare l’evidenza delle legittime e sacrosante differenze tra gli uomini, c’è un particolare che il signor Fratoianni dimentica: non ha ragione per forza, solo perché si chiama Einstein.

Tralasciando poi le minuzie sulla “razza italiana” (ci sono molte componenti diverse, come del resto nella stessa Inghilterra pre-coloniale, ma ciò non toglie che facciano parte tutte dell’etnia bianca, con buona pace di chi ne odia tanto l’esistenza quanto la definizione) in cosa “farebbe male il caldo” secondo Fratoianni non si spiega: è sbagliato dire che esistono diverse razze?

È giusto, ha un senso continuare con questa balla della “razza umana” diffusa in modo vergognoso da tutti i mezzi di comunicazione di massa, dal cinema, dalle serie televisive? Non si può sostenere che i neri abbiano delle fattezze, i gialli un’altra, gli indoeuropei un’altra ancora?

Per quale motivo? Le differenze puzzano? Vi danno fastidio? Vi fanno venire un ictus o cosa? Cosa ci dovremmo guadagnare a negare l’evidenza? Nel vostro pregevole mondo di cartone gli uomini si rispettano di più se si annullano a vicenda? Auto-estinguersi è forse l’unica dimostrazione di possibile rispetto verso le altre razze?

E soprattutto cosa diamine ci sarebbe di male nel desiderare che la propria etnia sopravviva, si moltiplichi, esista?

Non si sa bene. Ma l’esercito di razzisti antirazzisti, genocidi dei propri simili, ormai è formato secondo un rigido schema mentale ed è praticamente impossibile fargli comprendere la follia delle loro affermazioni.

Ci è arrivata la Prestipino, personaggio che onestamente conosco poco. Per quanto non mi sembri una lince, ha espresso un concetto ovvio che probabilmente recepirebbe anche un palo.

Divertitevi ad agosto. Ce ne sarà bisogno.

(di Stelio Fergola)

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