Jacques Bainville nacque a Vincennes nel 1879, in giovane età aderì alle idee monarchiche e nazionaliste.
Jacques Bainville: un percorso ideologico
Amico di Charles Maurras, egli fu, sin dalla fondazione nel 1899, tra i più rilevanti e continui collaboratori dell’ “Action Française”, organo del movimento monarchico nazionalista, che indicava una via istituzionale della Francia in senso autoritario. Al contrario di Maurras, egli era convinto dell’innocenza di Alfred Dreyfus. Collaborò regolarmente al giornale L’Action française e alla Revue de deux mondes. La sua lucida e preveggente denuncia del Trattato di Versailles trova spazio nel volume: Les Conséquences Politiques de la Paix, edito nel 1920 come complemento al libro di John Maynard Keynes, The Economic Consequences of the Peace. Tale equazione culturale venne confermata in seguito anche da Raymond Aron, secondo il quale Bainville vide bene quando comprese, con ampio anticipo sugli altri osservatori, opponendosi alle idee prevalenti all’epoca, che le durissime condizioni economiche imposte alla Germania dal Trattato avrebbero provocato nei tedeschi il desiderio di vendicarsi, vista l’impossibilità di saldare l’enorme debito di guerra deciso dai vincitori in addirittura trenta anni.
Una seconda guerra mondiale scoppiata già dalla pace del 1919
Per Bainville, i responsabili furono il presidente USA Thomas Woodrow Wilson e, in minor misura, il primo ministro britannico David Lloyd George che punirono e vessarono un grande e potente impero sconfitto, ignorando così le fondamenta della geopolitica. A Versailles si decise di smembrare l’ex Impero d’Austria-Ungheria, cacciando la dinastia degli Asburgo, che avrebbe potuto invece costituire un argine alle ambizioni continentali della Germania. Veniva così balcanizzata l’Europa centrale dove all’epoca vivevano importanti minoranze tedesche.
La Germania venne invece conservata unita e centralizzata in modo repubblicano, creando le fondamenta per una sua veloce ripresa in qualità e quantità di matrice nazionalsocialista hitleriana. Bainville ben sintetizzò in modo aforistico il suo giudizio storico-culturale sulla estrema durezza e conseguente volontà di vendetta tedesca intorno al trattato di pace firmato sopra una carrozza ferroviaria: “Una pace troppo dolce per ciò che essa ha di duro e troppo dura per ciò che essa ha di dolce”. Jacques Pierre Bainville si spense a Parigi nel 1936, quattro anni prima del realizzarsi, in modo geopolitico, dei suoi scritti.
(di Fabio S.P. Iacono)