Ne avevamo appena parlato, della chiusura di Byoblu sulla piattaforma Youtube. E avevamo parlato anche della sfida lanciata da Claudio Messora: 150mila euro entro il 10 aprile per diventare a tutti gli effetti un canale del digitale terrestre.
Byoblu, in un giorno 170mila euro: canale in arrivo?
Dovrebbe essere un passaggio scontato, visto che stando a ciò che aveva scritto lo stesso Messora:
Se riusciremo a raggiungere la cifra necessaria entro il 10 aprile, compreremo il canale unico nazionale ed entro i 15 giorni successivi inizieremo a trasmettere in tutte le case. Diversamente valuteremo il da farsi, tutti insieme, come una grande famiglia. La famiglia dei cittadini ancora liberi, che liberi vogliono restare.
Poi, come sempre, dovremo attendere gli sviluppi.
Byoblu e il clamoroso boomerang di Youtube
Per Messora è, in realtà, una mezza svolta, che potrebbe conferire un prestigio enorme alla sua rete. Per dirla con una battuta, viene quasi da pensare che lo abbia fatto di proposito.
Con una censura simile e soprattutto con questa risposta di pubblico, Byoblu si dimostra un “piccolo colosso” della controinformazione. Chi fa le pulci su quanto faccia giornalismo corretto è semplicemente dalla parte del nemico: in questo momento, è un problema che non esiste. Semmai, esisterà in un futuro completamente diverso.
Oggi c’è un punto di riferimento giornalistico di controcultura che spesso – sì, spesso – si dimostra, con ogni lacuna che vogliate trovargli, infinitamente più affidabile di un qualsiasi media mainstream italiano, salvo rare, ma davvero rarissime eccezioni. È tutto? No. È moltissimo? Sì.
Per Messora la svolta, per Youtube un boomerang: ha ottenuto l’effetto opposto. Soprattutto considerata la velocissima e numerosa reazione all’appello del canale al suo pubblico.
(di Stelio Fergola)