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Brexit: il Regno Unito NON sprofonda nel Caos

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Brexit, giorno 2, i cittadini di Inghilterra, Galles, Scozia ed Irlanda del Nord si svegliano tranquilli come tutti i giorni. Purtroppo per gli europeisti non ci sono in giro orde di predoni in giacche di pelle con le borchie a portare morte e devastazione. L’apocalisse nucleare, economica e sociale è stata sventata. Il deserto radiattivo e la fine della civiltà non sono una realtà come preannunciato dai giornali, e  questa volta non è merito di un guerriero dalla forza prodigiosa e dalle spiccate abilità marziali. No, non è merito di Kenshiro, anche perché l’ipotetico caos dell’uscita dall’Europa esisteva solo nelle teste dei giornalisti di regime.

Effetto Brexit: il Regno Unito torna padrone del proprio destino.

Quando, 6 anni fa, i cittadini di sua Maestà avevano deciso per la svolta, per il Leave, uscire dall’Unione Europea, rispetto al Remani, rimanere nell’UE, il mondo petaloso e radical chic era impazzito. Su tutti i giornali impazzavano profezie di morte e distruzione: “L’economia andrà al collasso“, “Sarà la fine per l’Inghilterra“, “Perdonali padre perché non sanno quello che hanno fatto“. Dalla vittoria del Leave era nato pure il dibattito per non “fare votare le persone poco o per niente istruite“; insomma, mass media e giornalisti avevano provato in tutti i modi a sminuire la profonda vittoria della Brexit. Ma non ci sono riusciti. Anzi, da quel 2016 il mondo moderno ha preso una piega che nessuno si sarebbe aspettato.

La vittoria di Trump, la cavalcata di Marine Le Pen, la Russia di Putin che in Siria, a fianco del leone di Damasco Assad, sono riusciti a sconfiggere ISIS e “terroristi moderati”. Da quel 2016 Salvini e Meloni hanno iniziato quella lenta risalita che li ha portati a vincere, insieme a Berlusconi, le elezioni del 2018. Insomma, il 2016 è stato l’anno della svolta contro il regime liberal mondiale che per troppi anni ha dominato la politica nazionale e internazionale. Quella Brexit, fortemente voluta da Nigel Farage, ha imposto il cambio di passo per questi quattro anni di relativa pace. Dio solo sa come sarebbero andate le cose se quella guerrafondaia demoniaca di Hillary Clinton si fosse seduta nello studio ovale alla casa bianca, Dio solo sa…

Brexit e ordine, svelate le bugie dei giornalisti radical chic

Purtroppo per i giornalisti liberal, come dicevamo, non ci sono code chilometriche al casello di Dover, l’Eurotunnel non è intasato di gente che vuole scappare. Purtroppo per i nostri Travaglio, Saviano, Gruber, Fazio ecc. la Gran Bretagna rimane in piedi. La gente non vuole scappare, anzi, continua ad arrivare in Britannia in cerca di fortuna. Le gufate dei mass media poco hanno da blaterare contro un paese che ha lavorato in maniera semplice e ordinata per questo giorno. Al milione e più di cittadini europei che vivono in UK è stata garantito ogni diritto, previa compilazione e approvazione del EU Settlement Scheme.

I giornali rimpiangono a gran voce l’Erasmus, simbolo dell’unità dell’Unione, ma gli Inglesi non più di tanto. Infatti, dati alla mano, si scopre che sono stati pochissimi gli studenti inglesi che, negli anni, sono andati a studiare fuori dalla loro isola. Dopotutto, se studi a Cambridge o Oxford, perché dovresti andare all’Università di Bologna? che senso ha? nessuno. Sono gli studenti europei che devono ringraziare di aver approfittato di questa possibilità inversa. Chiusa la porta Erasmus ora il Regno Unito sta progettando un programma di scambi ben più sviluppato, e non diretto solo verso l’Europa incancrenita dell’Unione, ma anche verso America ed Asia.

Cosa ci insegna dunque la questione Brexit? Ci insegna che uscire dall’Unione Europea non è poi così difficile, né impossibile… ed è questa lezione che i giornalisti volevano evitare di farci scoprire.

Uscire dall’Unione Europea è più semplice che mai. Basta volerlo. Basta crederci.

(di Fausto Andrea Marconi)

 

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