Esterofilia: insostenibile piaga dell'Italia

Esterofilia: insostenibile piaga dell’Italia

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin

Tra le cause dei vari mali che affliggono il nostro Paese, l’esterofilia ha senza ombra di dubbio un ruolo di primaria importanza: è quella esagerata – e, d’altronde, anche immotivata – ammirazione per l’estero, che scaturisce non tanto dal riconoscimento autentico delle virtù dei Paesi stranieri, quanto piuttosto da una forte tendenza tutta italiana all’auto-disprezzo, dall’irresistibile voglia di denigrare, a torto od a ragione, la propria Nazione.

Di conseguenza, la cosa migliore da fare è cercare fortuna al di là delle Alpi (in Svizzera, in Francia od in Germania), oppure avventurarsi addirittura nei Paesi scandinavi, dove di civiltà – secondo una narrazione di tal fatta – se ne trova a palate. Là, o comunque non qua, il sole splende sempre un po’ di più, ed il Tafazzi che è dentro ogni italiano medio non vede l’ora di uscire, per gridare a pieni polmoni che l’Italia fa schifo e che solo espatriando a Londra si può sperare nel campare servendo caffè. Non certo rimanendo in Italia!

E quando, per sua disgrazia, l’italiano medio esterofilo incontra un italiano che no, l’intenzione di andare all’estero proprio non ce l’ha, sul suo volto compare la stessa espressione mista di tristezza e di compassione tipica di chi sta assistendo ad una condanna a morte. Sarà che, come narra Mameli, «noi siamo da secoli calpesti, derisi, / perché non siam popolo, perché siam divisi», ma è proprio vero che è anche per merito di questa mentalità piccolo-borghese che oggi l’Italia si ritrova totalmente asservita alle potenze straniere.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Anche in virtù di questa ingrata e ottusa esterofilia, tale italiano medio non ha fatto altro che giustificare la progressiva perdita di sovranità della sua Nazione. Se tali italiani medi sono i primi a non aver riguardo per la propria Patria, per quale motivo, infatti, dovrebbero aspettarsi rispetto dai Paesi stranieri? L’amore spasmodico ed aprioristico per l’estero è una forma di ignoranza e di mancanza di spirito di coesione, è parte integrante di quel provincialismo culturale anti-italiano che considera l’espatrio un traguardo da raggiungere, un trofeo da mettere in mostra ed un indicatore dello “status quo”.

Questa insensata esterofilia italiana non è più sostenibile. O, meglio, non lo era nemmeno prima, ma oggi come non mai ne cogliamo i rancidi frutti: la graduale svendita della nostra economia a beneficio di chi, con risolino beota, definisce gli italiani «pizza, mafia e mandolino», l’amnesia artistico-culturale di una Nazione che è la culla della civiltà occidentale e che, sotto sotto, fa invidia a tutto il mondo per le sue multiformi potenzialità: ingegno, senso del bello, patrimonio storico.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

L’antidoto al veleno esterofilo è il recupero della memoria nazionale. È un passo del tutto importante e necessario da compiere, e gli italiani, forse, stanno cominciando a ricordare.

(di Flavia Corso)

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
E adesso chiedete scusa a Trump
Si dovrebbe chiedere scusa a Donald Trump. Con un po' [...]
Addio a Donatella Raffai, storica conduttrice di “Chi l’ha visto?”
È morta oggi la storica conduttrice di Chi l'ha visto?, [...]
Hoara Borselli e “la penna” (in mancanza di contenuti)
Se a sinistra c’è chi pensa di poter “ricostruire un’egemonia [...]
Perché l’ossessione dei VIP di “lanciare un messaggio” in TV è ridicola
C’era una volta l’arte. E l’arte parlava da sé. Senza [...]
oltre-logo

Iscriviti al nostro Canale Telegram

Non perdere le notizie veramente importanti. In un contesto di disinformazione, oscuramento della libertà di espressione da parte dei mass media, è importante avere canali alternativi di informazione.