Fidel Castro: storia di un eroe antimperialista

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Fidel Castro nasce il 13 agosto 1926, a Biràn. Dopo aver studiato a Santiago di Cuba si trasferisce a L’ Avana, dove frequenta un collegio gesuita. In seguito si iscrive alla facoltà di diritto. All’università aderisce alla lotta antimperialista, convinto del ruolo da oppressore degli Stati Uniti sulle sorti di Cuba.

Agli inizi degli anni ’50, comincia la sua battaglia contro il regime corrotto del generale Fulgencio Batista. Castro è l’organizzatore di un assalto alla caserma Moncada il 26 luglio 1953, conclusosi però in modo drammatico con 80 morti tra gli assalitori e l’arresto di Castro stesso, che viene processato e condannato a 15 anni di prigione. Fu proprio durante questo processo che Castro pronuncia la famosa frase “condannatemi, non importa, la storia mi assolverà”.

Quando nel 1955 viene rilasciato grazie a un’amnistia generale, Castro trova riparo in Messico, dove poi, insieme al fratello Raul e all’argentino Ernesto Guevara, crea un nucleo rivoluzionario con l’obiettivo di riprendere la lotta armata nell’isola caraibica. Il 2 dicembre 1956, con un manipolo di 80 uomini, Fidel Castro sbarca clandestinamente nella provincia cubana di Oriente, dove stabilisce una prima base guerrigliera sulla Sierra Maestra. Dopo un difficile inizio, il movimento guadagna terreno nel corso del 1957, trovando appoggio tra i contadini della Sierra Cristal.

Fidel Castro: storia di un eroe antimperialista

Ma la svolta decisiva che segnerà il successo della rivoluzione si avrà col fallimento dell’offensiva di Batista nel 1958, e dal conseguente diffondersi della guerriglia nelle provincie centrali e occidentali dell’isola. il 7 novembre 1958 Fidel Castro scende dalla Sierra per lanciare l’offensiva finale contro le truppe di Batista, e nel giro di un mese i partigiani castristi occupano molti centri urbani, iniziando l’accerchiamento di Santiago e aprendosi la strada verso L’Avana. Incalzato dagli eventi, il primo gennaio 1959 Batista è costretto a rassegnare le dimissioni, lasciando il Paese, e il giorno seguente le prime colonne di guerriglieri entrano nella capitale cubana.

Ma chi era veramente Fulgencio Batista? Batista era un sergente che negli anni ’30 si era schierato sotto la bandiera del nazionalismo, per poi rinnegarlo per conveniente politiche. Negli anni ’40, divenuto generale, aveva governato sotto l’etichetta liberale nella congiuntura della Seconda Guerra Mondiale. La sua dittatura iniziò proponendo come obiettivo quello di indurre i cubani a rassegnarsi ai mali di sempre, di far loro pagare le conseguenze della crisi zuccheriera, di portare Cuba a schierarsi al fianco degli Stati Uniti. Sotto Batista la corruzione nell’isola era praticamente endemica e lo stesso generale aveva legami molto stretti con la mafia statunitense, che iniziò la sua attività a Cuba sin dai primi anni ’20 con il traffico di alcool. Ma la creazione di un impero del crimine definitivo si ebbe alla fine del 1933, quando si produssero i primi accordi tra Fulgencio Batista e il finanziere della mafia Meyer Lansky, per ordine del famoso Charles “Lucky” Luciano.

Fidel Castro, dopo aver sconfitto il regime mafioso e corrotto di Fulgencio Batista, ha dovuto governare Cuba sotto la costante pressione del gigante imperialista americano, dovendo far fronte a un devastante embargo economico. Il 25 novembre 2016 a L’ Avana ci ha lasciato Fidel Castro, eroe antimperialista assolto dalla storia.

(di Fabrizio Conti)

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