Un tribunale russo ha riconosciuto colpevole il noto nazionalista ed ex comandante ribelle Igor Girkin di “incitamento all’estremismo” e lo ha condannato a quattro anni di colonia penale.
Girkin ha ripetutamente criticato il Cremlino per la sua strategia di guerra in Ucraina dopo l’invasione russa nel febbraio 2022.
Giovedì il tribunale cittadino di Mosca ha dichiarato Girkin colpevole di “inviti pubblici a svolgere attività estremiste”.
Conosciuto anche come Igor Strelkov, Girkin ha accusato il presidente Vladimir Putin e i vertici dell’esercito di non portare avanti la guerra in Ucraina in modo sufficientemente efficace.
“Io servo la Patria!” Girkin ha gridato dopo la lettura del verdetto. I suoi seguaci si erano radunati fuori dal tribunale e tre di loro sono stati arrestati dalla polizia, ha riferito l’agenzia di stampa AFP.
“L’accusa è assolutamente assurda”, ha detto sua moglie Miroslava Reginskaya. Il suo avvocato Alexander Molokhov ha definito la sentenza “un brutto atto giudiziario” che sarà immediatamente impugnato.
Il caso di Girkin è stato osservato da vicino come un’indicazione di quanto il Cremlino tollererebbe critiche aggressive al suo sforzo bellico in Ucraina. Dall’inizio del conflitto, descritto dalla Russia come “operazione militare speciale”, il Cremlino si è concentrato sulla persecuzione degli attivisti pacifisti.
È stato messo in custodia nel luglio dello scorso anno dopo aver fondato il “Club dei patrioti arrabbiati” per salvare la Russia da quello che secondo lui era il pericolo di disordini sistemici dovuti ai fallimenti militari in Ucraina e alla lotta per l’élite per succedere a Putin.
In uno dei suoi sfoghi più espliciti, in un post del 18 luglio sul suo canale Telegram, seguito da più di 760.000 persone, Girkin ha lanciato insulti personali a Putin e lo ha esortato a passare il potere “a qualcuno veramente capace e responsabile”.
Ex ufficiale del servizio di sicurezza russo FSB e comandante sul campo di battaglia, Girkin ha aiutato la Russia ad annettere la Crimea nel 2014 e, subito dopo, a organizzare milizie filo-russe che hanno strappato parte dell’Ucraina orientale dal controllo di Kiev, eventi che hanno dato inizio all’attuale conflitto.
È stato condannato all’ergastolo in contumacia da un tribunale olandese nel 2022 per il suo presunto ruolo nell’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines sull’Ucraina orientale nel 2014, in cui furono uccisi tutti i 298 passeggeri e l’equipaggio. All’epoca aveva negato ogni addebito.
