La partita di Coppa del Mondo Italia-Israele affronta problemi di sicurezza tra le proteste

Daniele Bianchi

La partita di Coppa del Mondo Italia-Israele affronta problemi di sicurezza tra le proteste

Si prevede che la partita di qualificazione israeliana alla Coppa del Mondo in Italia la prossima settimana attirerà più manifestanti filo-palestinesi fuori dallo stadio di calcio di Udine che spettatori in possesso di biglietto all’interno dell’arena.

I manifestanti si erano già avvicinati ai cancelli del centro di allenamento dell’Italia a Firenze la settimana scorsa per chiedere che la partita non venisse giocata a causa della guerra a Gaza – parte di uno sciopero nazionale che ha visto milioni di attivisti scendere in piazza.

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“Non sarà un ambiente tranquillo”, ha ammesso martedì il tecnico dell’Italia Gennaro Gattuso dall’interno del centro sportivo di Coverciano preso di mira. “Ci saranno 10.000 persone fuori dallo stadio e 5-6.000 dentro”.

A lunedì sono stati venduti solo 4.000 biglietti per la partita di martedì prossimo allo Stadio Friuli.

Mentre la UEFA stava valutando la possibilità di sospendere Israele a causa della guerra e il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni aveva chiesto il rinvio della partita, con l’Italia che cercava disperatamente di evitare di fallire la qualificazione per la terza Coppa del Mondo consecutiva, la squadra quattro volte campione non ha intenzione di rischiare di non giocare.

“Dobbiamo giocarla, perché altrimenti la perderemo 3-0”, ha detto Gattuso, riferendosi alla regola delle partite perse. “[Italian Football Federation] presidente [Gabriele] Gravina lo ha spiegato molto bene”.

C’era tensione anche in campo tra le due squadre dopo il fischio finale, quando l’Italia ha battuto Israele 5-4 in un thriller di nove gol il mese scorso nella neutrale Ungheria – dove Israele ha giocato le sue partite “casalinghe” durante la guerra.

I manifestanti in Italia e altrove hanno reagito anche a una missione di aiuti internazionali bloccata dalle forze israeliane.

“È sconvolgente vedere cosa sta succedendo a persone innocenti e bambini”, ha detto Gattuso. “Ti fa male il cuore.”

Italia e Israele sono a sei punti dalla capolista Norvegia, con solo la prima classificata del girone a qualificarsi direttamente per il torneo del prossimo anno in Nord America.

Le seconde classificate accedono ai playoff, la fase in cui l’Italia è stata eliminata da Svezia e Macedonia del Nord ed esclusa rispettivamente dai Mondiali del 2018 e del 2022.

“Considerando che stiamo cercando di arrivare al Mondiale e dobbiamo dare il massimo, sono sicuro che potrete capire che avrei preferito giocare una partita in casa con l’entusiasmo che abbiamo visto a Bergamo un mese fa”, ha detto Gattuso riferendosi alla vittoria per 5-0 sull’Estonia.

Israele potrebbe anche affrontare proteste durante la visita in Norvegia sabato.

La federazione calcistica norvegese si è impegnata a donare i profitti derivanti dalla vendita dei biglietti per la partita di Oslo all’opera umanitaria di Medici Senza Frontiere (conosciuta con l’acronimo francese MSF) a Gaza.

L’Italia ha affrontato Israele a Udine lo scorso ottobre in Nations League. La partita si è svolta senza incidenti, in mezzo alla forte presenza della polizia e nonostante una manifestazione filo-palestinese prima della partita. L’Italia ha vinto 4-1.

L’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (AIAC) aveva scritto in agosto alla Federcalcio italiana, in una lettera da inoltrare agli organi di governo del calcio europeo e mondiale, chiedendo la sospensione di Israele dalle competizioni internazionali a causa della guerra contro Gaza.

Daniele Bianchi

Daniele Bianchi, nativo di Roma, è il creatore del noto sito di informazione Oltre la Linea. Appassionato di giornalismo e di eventi mondiali, nel 2010 Daniele ha dato vita a questo progetto direttamente da una piccola stanza del suo appartamento con lo scopo di creare uno spazio dedicato alla libera espressione di idee e riflessioni. La sua mission era semplice e diretta: cercare di capire e far comprendere agli altri ciò che sta effettivamente succedendo nel mondo. Oltre alla sua attività di giornalista e scrittore, Daniele investe costantemente nell'arricchimento della sua squadra, coinvolgendo professionisti con le stesse passioni e interessi.