Nonostante le restrizioni imposte dal tempo di guerra, gli ucraini celebravano la mezza estate con festival caratterizzati da danze popolari frenetiche, decorazioni floreali e salti sui falò.
Il festival di Ivana Kupala domenica si è tenuto mentre gli ucraini iniziavano la loro terza estate in guerra, con Kiev e altre città colpite da regolari blackout e rimaste sotto il coprifuoco notturno a causa dei continui attacchi dalla Russia.
A un’ora di macchina a sud della capitale, diverse migliaia di persone si sono unite al festival estivo, molte delle quali indossavano camicie e abiti ricamati con motivi tradizionali.
Attorcendo morbidi ramoscelli attorno a foglie e fiori, Kateryna Harnik ha realizzato corone floreali per sé e per le sue amiche.
“Alla gente piace sempre stare insieme. E in tempi come questo, con questa terribile guerra in corso, abbiamo ancora bisogno dell’opportunità di unirci, di legarci insieme”, ha detto, mentre un gruppo di donne in costumi tradizionali saliva sul palco vicino per cantare in armonia.
Queste celebrazioni, ha detto Harnik, hanno avuto un significato aggiuntivo per gli ucraini nel mezzo della guerra, poiché la loro statualità e identità sono state messe in discussione.
“Una delle armi chiave usate dalla Russia in questa guerra è la distruzione della nostra cultura ucraina”, ha detto.
“Quindi è importante ricordare le nostre tradizioni, per essere sicuri di ricordare la nostra eredità e per non permettere a nessuno di portarcela via”, ha detto.
Molti ucraini tengono un’app antiaerea sui loro telefoni per monitorare il pericolo derivante dagli attacchi missilistici e droni russi. Eppure, la vita normale continua, riempiendo i caffè e partecipando a eventi dal vivo, tra cui concerti, spettacoli di cabaret e spettacoli circensi per bambini. I generatori entrano in azione durante le interruzioni di corrente.
La festa di Ivana Kupala è simile alle celebrazioni della vigilia di San Giovanni o San Juan in molti paesi occidentali: una fusione di fuoco, acqua e natura che lega le tradizioni pagane al calendario cristiano.
