Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol si è impegnato a non fare marcia indietro sui piani per aumentare le ammissioni alle scuole di medicina poiché ha accusato i medici in sciopero di operare come un “cartello”.
Lunedì, in un discorso alla nazione, Yoon ha affermato che l'aggiunta prevista di 2.000 posti alla facoltà di medicina era il minimo necessario.
“Il numero 2.000 non è una cifra casuale che abbiamo inventato. Abbiamo esaminato in modo approfondito le statistiche e le ricerche pertinenti e abbiamo esaminato le situazioni mediche presenti e future”, ha affermato Yoon, aggiungendo che le riforme del governo mirano a creare “un ambiente medico in cui tutte le persone possano ricevere cure con tranquillità”.
Yoon ha affermato che i medici contrari al piano dovrebbero smettere di “fare minacce” e presentare un “progetto unificato con chiare argomentazioni scientifiche”.
“Se verrà presentato un piano più valido e ragionevole, potremo discuterne quanto vorranno”, ha detto.
Circa 12.000 medici in formazione in Corea del Sud sono in sciopero dall’inizio di febbraio contro le proposte, costringendo gli ospedali a cancellare trattamenti e interventi chirurgici.
Il governo della Corea del Sud ha sostenuto che le riforme sono necessarie per alleviare la carenza di personale e gestire la rapida transizione del paese verso una società invecchiata.
Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), nel 2022 la Corea del Sud aveva 2,6 medici ogni 1.000 persone, ben al di sotto della media dei paesi sviluppati.
I medici in formazione sostengono che il sistema medico non è attrezzato per gestire un aumento così forte di nuove assunzioni e che i servizi medici ne soffriranno.
I medici che partecipano allo sciopero corrono il rischio di perdere le loro licenze mediche dopo che il governo il mese scorso ha iniziato a prendere provvedimenti per sospenderle.
Yoon ha esortato i medici a tornare al lavoro prima che il processo di sospensione delle loro licenze fosse completato, affermando che l’azione collettiva dovrebbe essere presa in considerazione solo “quando non mantengo le mie promesse”.
Yoon ha anche espresso rammarico per il disagio causato al pubblico, dicendosi dispiaciuto di non essere stato in grado di “risolvere rapidamente i disagi delle persone”.
L'approvazione pubblica nei confronti di Yoon è diminuita con il protrarsi dello sciopero, con poco più del 36% dei sudcoreani che hanno espresso un'opinione positiva del presidente in un sondaggio RealMeter pubblicato lunedì.
La prossima settimana in Corea del Sud si terranno le elezioni parlamentari che saranno cruciali per le possibilità di Yoon di evitare lo status di papero zoppo nei restanti tre anni del suo mandato quinquennale.