L’Unione Europea ha deciso di aumentare drasticamente le tariffe sulle auto elettriche di fabbricazione cinese, suscitando la reazione rabbiosa di Pechino.
Le tariffe fino al 45,3% entreranno in vigore mercoledì dopo che un’indagine ha concluso che Pechino stava indebolendo le case automobilistiche europee con sussidi statali ingiusti.
Mercoledì il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato di non essere d’accordo o di non accettare le tariffe.
“Abbiamo anche notato che l’UE ha indicato che continuerà a negoziare con la Cina sugli impegni sui prezzi”, ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che Pechino adotterà “tutte le misure necessarie per proteggere fermamente i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi”.
Pechino, che durante l’indagine ha accusato Bruxelles di protezionismo “ingiusto” e “irragionevole”, ha avviato le proprie indagini sulle importazioni di beni europei, compresi latticini e prodotti a base di carne di maiale.
La Commissione europea, responsabile della politica commerciale dell’Unione, ha annunciato martedì gli aumenti tariffari dopo che i negoziati tra Bruxelles e Pechino non sono riusciti a raggiungere un compromesso nella loro lunga disputa sulle vendite di veicoli elettrici (EV).
Secondo le nuove regole commerciali, il blocco imporrà tariffe che vanno dal 7,8% per Tesla al 17% per BYD con sede a Shenzhen e al 35,3% per SAIC con sede a Shanghai, oltre a un dazio standard del 10% per i veicoli importati.
La Commissione ha sostenuto che i sussidi statali hanno consentito alle case automobilistiche cinesi di imporre prezzi ingiusti ai loro rivali europei.
Circa il 19,5% dei veicoli elettrici venduti nel blocco lo scorso anno sono stati prodotti in Cina, con il gruppo politico Trasporti e Ambiente che prevede che la quota di mercato delle case automobilistiche cinesi supererà un quarto nel 2024.
Il capo del commercio dell’UE, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato martedì che le tariffe sono un esempio del blocco che “difende pratiche di mercato eque e per la base industriale europea”.
“Accogliamo con favore la concorrenza, anche nel settore dei veicoli elettrici, ma deve essere sostenuta da equità e condizioni di parità”, ha affermato Dombrovskis.
Le tariffe hanno tuttavia causato polemiche all’interno della stessa UE, con Germania e Ungheria che hanno espresso preoccupazioni sul fatto che le misure potrebbero portare a una dannosa guerra commerciale tra le parti.