I principali indici di Wall Street sono scesi a causa del rallentamento della ripresa delle azioni tecnologiche, aggravando le perdite innescate dai timori di nuove tensioni commerciali.
Dopo una giornata altalenante sui mercati azionari europei, giovedì Wall Street ha registrato perdite generalizzate, con l’energia come unico settore industriale degli 11 ad avanzare nell’indice S&P 500.
Il Dow Jones, che aveva registrato risultati record negli ultimi tre giorni, ha preceduto i principali indici in ribasso con un calo dell’1,3%.
“Non serve una grande scusa perché i mercati realizzino dei profitti quando hanno avuto un andamento così positivo”, ha affermato Art Hogan, capo stratega di mercato presso B Riley Wealth.
Per giorni gli osservatori del mercato sono rimasti ossessionati dallo stato di “ipercomprato” delle azioni tecnologiche dopo gli enormi guadagni dei titoli di intelligenza artificiale registrati finora nel 2024.
L’indice di volatilità “VIX” è aumentato di circa il 10 percento, una mossa che alcuni hanno collegato alla crescente pressione politica sul presidente degli Stati Uniti Joe Biden affinché abbandonasse la campagna del 2024.
Peter Cardillo di Spartan Capital ha affermato che le speculazioni su Biden “potrebbero creare una certa ansia elettorale a breve termine” dopo che un numero maggiore di investitori si aspettava una vittoria di Donald Trump dopo il dibattito presidenziale di giugno.
I principali mercati azionari europei hanno chiuso la giornata in modo contrastato, con Londra che ha tratto spunto dall’impennata dei prezzi del petrolio del giorno precedente.
Mercoledì i prezzi del petrolio sono balzati del 2% dopo i segnali di rafforzamento della domanda di greggio nei principali consumatori, gli Stati Uniti, sebbene giovedì il mercato si sia stabilizzato.
Il dollaro si è rafforzato in seguito alle perdite causate dalle crescenti aspettative che la Federal Reserve statunitense taglierà i tassi di interesse almeno una volta quest’anno.
Come previsto, giovedì la Banca centrale europea (BCE) ha mantenuto invariati i suoi tassi di interesse chiave, in attesa di indicazioni concrete sulla stabilità degli aumenti dei prezzi al consumo, prima di ridurre nuovamente i costi di indebitamento.
La banca ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento sui depositi al 3,75% dopo il primo taglio di giugno, che ha posto fine a una serie senza precedenti di aumenti volti a contenere l’inflazione incontrollata.
Ma la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha affermato che non esiste un percorso prestabilito per i tassi e che la decisione presa nella riunione di settembre è “completamente aperta” e dipenderà dai dati.
Mercoledì, le aziende tecnologiche hanno subito un duro colpo dopo che è stato pubblicato un rapporto secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe preso di mira le aziende che forniscono alla Cina tecnologie chiave nel campo dei semiconduttori.
Secondo quanto riferito, Biden starebbe valutando l’ipotesi di imporre rigide restrizioni ad aziende come la Tokyo Electron e la società olandese ASML, se continueranno a consentire a Pechino l’accesso alla loro tecnologia di chip.
Il sentimento è stato intaccato anche dai commenti di Trump secondo cui Taiwan, importante fornitore di chip e sede di TSMC e altri importanti produttori, dovrebbe pagare gli Stati Uniti per aiutare l’isola a difendersi militarmente dalla Cina.