La polizia ha utilizzato idranti per disperdere migliaia di attivisti climatici che protestavano su un’autostrada nei Paesi Bassi per chiedere la fine dei sussidi governativi all’industria dei combustibili fossili.
Sabato più di 10.000 persone hanno marciato lungo l’autostrada A12 verso L’Aia, ignorando gli avvertimenti delle autorità di non bloccare la principale arteria di traffico verso la sede del governo olandese.
La polizia ha dichiarato in un comunicato di aver arrestato 2.400 manifestanti, compresi minorenni. Non ci sono state notizie di feriti.
Extinction Rebellion, che ha organizzato l’evento, ha affermato che continuerà a protestare fino a quando il governo dei Paesi Bassi non smetterà di utilizzare fondi pubblici per sovvenzionare l’industria del petrolio e del gas.
“I mari si stanno alzando e anche noi”, ha cantato la folla, che includeva bambini e anziani.
Un rapporto della scorsa settimana ha dettagliato 37,5 miliardi di euro (40,5 miliardi di dollari) di sussidi nei Paesi Bassi, in particolare legati al settore dei trasporti marittimi, spingendo a chiedere una rapida sospensione di questa pratica.
I manifestanti – di Extinction Rebellion, Greenpeace e altre organizzazioni – hanno sfondato una barriera della polizia e si sono seduti su una strada principale.
Hanno minacciato di restare fino alla revoca dei sussidi e di tornare ogni giorno se la polizia li avesse rimossi. “Questo è molto più grande di ognuno di noi. Ciò riguarda il mondo intero”, ha detto l’attivista Yolanda de Jager.
Fine dei sussidi
Gli attivisti brandivano cartelli con scritte come “I sussidi ai combustibili fossili non sono fantastici” e hanno avvertito che le temperature estreme in tutto il mondo quest’estate sono un segno del futuro se i combustibili fossili non verranno abbandonati.
Dopo diverse ore, la polizia è intervenuta e ha sparato raffiche di idranti sulla folla. Hanno raccolto o trascinato alcuni manifestanti, portandoli via su speciali carri arancioni.
I manifestanti in prima linea hanno alzato i pugni in segno di resistenza o hanno abbassato la testa per proteggersi dai getti d’acqua. Quelli più indietro ballavano e saltavano su e giù sotto gli spruzzi, sembrando godersi la doccia in una giornata di settembre insolitamente calda per i Paesi Bassi.
Il posto di blocco fa parte di una serie di proteste guidate da Extinction Rebellion contro il parlamento olandese.
I Paesi Bassi sono spesso visti come leader nelle energie rinnovabili e nelle politiche climatiche progressiste. Il ministro per il clima e l’energia Rob Jetten ha riconosciuto che il paese deve porre fine ai sussidi ma non ha offerto alcuna tempistica.
Domenica è prevista una nuova protesta.
Sabato, al vertice del G20 in India, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha detto ai leader mondiali che il pianeta sta affrontando una “emergenza climatica senza precedenti”.