Il mercato azionario giapponese ha toccato un nuovo massimo dopo aver superato il picco del 1989 la scorsa settimana dopo decenni di stagnazione.
L’indice di riferimento Nikkei 225 di Tokyo è salito di quasi lo 0,7% nelle contrattazioni mattutine di lunedì, estendendo un rally che ha reso le azioni giapponesi alcuni degli acquisti più interessanti dell’anno scorso.
Tra i titoli che hanno guadagnato di più figurano Mitsubishi UFJ Financial Group e la società farmaceutica Daiichi Sankyo.
Giovedì, il Nikkei ha superato il suo massimo storico di 38.915,8, raggiunto nel 1989, quando l’economia giapponese era sull’orlo di un crollo patrimoniale che mise in moto diversi “decenni perduti” di stagnazione economica.
Il Nikkei ha guadagnato il 28,2% durante l’intero 2023, ben al di sopra dell’S&P500, che a sua volta ha goduto di un anno eccezionale.
La liquidità estera si è riversata nelle azioni giapponesi poiché gli investitori approfittano dello yen a buon mercato e delle riforme di governance aziendale che hanno incrementato i rendimenti per gli azionisti.
L’economia generale del Giappone, tuttavia, ha continuato a lottare con una crescita anemica in mezzo a sfide strutturali che includono una popolazione in calo e una forza lavoro rigida.
L’economia giapponese è entrata ufficialmente in recessione all’inizio di questo mese, cedendo il posto di terza economia mondiale alla Germania.
Altrove, lunedì altri mercati asiatici sono caduti.
L’Hang Seng di Hong Kong e lo Shanghai Composite sono scesi entrambi dello 0,7%, mentre il Kospi della Corea del Sud è scivolato dello 0,8%.