Il ministro degli Esteri ucraino si recherà martedì in Cina per due giorni di colloqui nel tentativo di convincere Pechino a ridurre il suo sostegno alla Russia e a sostenere la spinta di Kiev verso una pace “sostenibile”.
Il tema principale del viaggio di Dmytro Kuleba, ha affermato lunedì il Ministero degli Esteri ucraino, sarà “la ricerca di modi per fermare l’aggressione russa e il possibile ruolo della Cina nel raggiungimento di una pace sostenibile e giusta”.
Stretto alleato politico ed economico di Mosca, Pechino nega di sostenere l’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, la Cina non ha condannato la guerra e si è rifiutata di unirsi alle conferenze di pace internazionali guidate dall’Ucraina.
Pechino ha confermato i colloqui programmati con il funzionario ucraino. La portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che la visita di Kuleba è stata avviata dal ministro degli Esteri cinese.
L’anno scorso, Pechino ha pubblicato un documento che chiedeva una “soluzione politica” al conflitto. Tuttavia, l’Ucraina ha respinto la proposta e i paesi occidentali hanno avvertito che la soluzione suggerita potrebbe consentire alla Russia di conservare gran parte del territorio che ha sequestrato in Ucraina.
Durante una visita a Pechino a maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la sua approvazione per il piano cinese, definendolo un “genuino desiderio” di porre fine alla guerra.
Il mese scorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha ospitato un summit di pace in Svizzera per esporre la sua visione di una pace duratura. Il summit ha attirato circa 100 delegazioni da varie nazioni e organismi internazionali, sebbene la Russia non sia stata invitata.
Pechino si è rifiutata di partecipare per protesta, provocando l’accusa da parte di Zelensky di collaborare con la Russia per ostacolare l’evento.
La Cina ha affermato che “tutti gli sforzi” per sostenere le misure di pace dovrebbero essere riconosciuti.
Negli ultimi mesi Kiev e Mosca hanno intensificato i mortali attacchi transfrontalieri con missili e droni, prendendo di mira principalmente le infrastrutture energetiche da entrambe le parti.
La Russia fa annunci quasi quotidiani sull’intercettazione dei droni ucraini che, secondo Kiev, sono una risposta agli attacchi russi diretti a obiettivi militari e civili da quando Mosca ha lanciato la sua operazione militare speciale nel febbraio 2022.