Ecco la situazione sabato 4 gennaio:
Battagliero
- Secondo una nuova analisi, l’avanzata strisciante della Russia a Donetsk ha conquistato 4.168 chilometri quadrati (1.609 miglia quadrate) di territorio al costo di 430.000 soldati.
- Secondo quanto riferito dalla rivista francese Avions Legendaires, l’Ucraina riceverà i suoi primi caccia multiruolo Mirage 2000-5F francesi questo mese.
- Un tribunale russo ha ordinato al più grande motore di ricerca russo, Yandex, di nascondere mappe e foto di una delle più grandi raffinerie di petrolio del paese dopo ripetuti attacchi da parte di droni ucraini, riferisce l’agenzia di stampa statale TASS.
Aiuti militari
- Secondo il portavoce della Casa Bianca John Kirby, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe annunciare nei prossimi giorni ulteriori aiuti in materia di sicurezza per l’Ucraina.
Sicurezza regionale
- Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato al Financial Times di ritenere che la Cina sia intervenuta per impedire alla Russia di utilizzare armi nucleari in Ucraina.
- Un tribunale finlandese ha rifiutato di rilasciare una petroliera sospettata dalla polizia di aver danneggiato una linea elettrica sottomarina e quattro cavi di telecomunicazione nel Mar Baltico. La nave cisterna Eagle S trasportava petrolio russo quando il cavo tra la Finlandia e l’Estonia fu danneggiato il 25 dicembre insieme a quattro linee di telecomunicazioni.
Politica
- L’inviato russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha dichiarato al canale televisivo statale Rossiya-1 TV che non c’era “niente di interessante” nelle proposte del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina.
- Blinken inizierà il suo ultimo viaggio nel suo ruolo questo fine settimana, che secondo il Dipartimento di Stato si concluderà con incontri a Parigi per discutere della sicurezza europea e dell’Ucraina con funzionari francesi.
Ambiente
- Secondo i funzionari locali, venerdì è stato rilevato il petrolio di due petroliere russe, obsolete e danneggiate, al largo della costa di Sebastopoli, la più grande città della Crimea annessa a Mosca. Il mese scorso le navi sono state colpite da una tempesta che ne ha causato l’affondamento e l’incagliamento dell’altra, riversando nelle acque circostanti circa 2.400 tonnellate di olio combustibile pesante.