Crepacuore nel parco dello Zimbabwe: la disperata caccia all'acqua da parte degli elefanti |  Crisi climatica

Daniele Bianchi

Crepacuore nel parco dello Zimbabwe: la disperata caccia all’acqua da parte degli elefanti | Crisi climatica

Nuvole di tempesta si stanno finalmente addensando sulla più grande riserva animale dello Zimbabwe, ma è ormai troppo tardi per gli oltre 110 elefanti morti a causa di una siccità prolungata e bruciante.

C’è poco che Simba Marozva e gli altri ranger del Parco Nazionale Hwange possano fare se non tagliare le zanne dai cadaveri in decomposizione prima che i bracconieri li trovino.

Con le nuvole nere degli ultimi giorni che promettono piogge salvavita, i ranger potrebbero non trovare tutte le vittime della siccità durante le loro cacce quotidiane.

Il parco di 14.600 chilometri quadrati (5.600 miglia quadrate), più grande di molti paesi, ospita più di 45.000 elefanti della savana, così tanti da essere considerati una minaccia per l’ambiente.

La scena è ancora straziante.

Cadaveri anneriti segnano un paesaggio dove le piogge sono arrivate con più di sei settimane di ritardo e le temperature torride hanno raggiunto regolarmente i 40 gradi Celsius (104 gradi Fahrenheit).

Tinashe Farawo, portavoce della Zimbabwe Parks and Wildlife Authority (ZimParks), ha affermato che “i vecchi, i giovani e i malati” sono i più colpiti.

Alcuni sono caduti in pozze d’acqua prosciugate, altri hanno trascorso le ultime ore all’ombra di un albero.

Molti sono cuccioli di elefante, ma tutto ciò che resta è la pelle avvizzita sopra la carcassa in decomposizione.

La zanna intatta è segno che si è trattato di una morte naturale. Ma intorno agli elefanti c’è un forte fetore che ha attirato crescente attenzione negli ultimi anni.

Daniele Bianchi

Daniele Bianchi, nativo di Roma, è il creatore del noto sito di informazione Oltre la Linea. Appassionato di giornalismo e di eventi mondiali, nel 2010 Daniele ha dato vita a questo progetto direttamente da una piccola stanza del suo appartamento con lo scopo di creare uno spazio dedicato alla libera espressione di idee e riflessioni. La sua mission era semplice e diretta: cercare di capire e far comprendere agli altri ciò che sta effettivamente succedendo nel mondo. Oltre alla sua attività di giornalista e scrittore, Daniele investe costantemente nell'arricchimento della sua squadra, coinvolgendo professionisti con le stesse passioni e interessi.