Uccise 20 soldati siriani: rifugiato condannato all’ergastolo in Austria

Un rifugiato di 27 anni, ex combattente dell’ “Esercito Siriano Libero“, è stato condannato all’ergastolo dal tribunale di Innsbruck, in Austria. L’uomo, del quale i media non hanno rilasciato le generalità, è stato riconosciuto colpevole di avere assassinato almeno venti soldati dell’Esercito regolare siriano fatti prigionieri nella città di Homs.

L’ex combattente, in possesso di passaporto palestinese ma nato e cresciuto ad Homs, è stato arrestato in un centro per rifugiati in Tirolo dopo essere stato denunciato alle autorità dagli altri ospiti: avrebbe dichiarato di aver combattutto per la brigata Faruq, una piccola unità appartenente all’Esercito Siriano Libero, contro le truppe lealiste del presidente siriano Bashar Al-Assad tra il 2013 e il 2014. Qui avrebbe ucciso venti soldati prigionieri, un atto che la convenzione di Ginevra considera come crimine di guerra.

L’imputato ha più volte ritrattato la sua confessione, sostenendo di essere stato tradotto male. La giuria ha tuttavia ritenuto le prove sufficienti, condannando al carcere a vita. Pena che sconterà nelle prigioni austriache e non in patria, in quanto il rimpatrio è impedito dal corso della guerra.
La notizia è stata riportata dal quotidiano austriaco Der Standaard e dai media inglesi The Guardian e BBC.

(di Federico Bezzi)