Le mani della ‘Ndrangheta sull’accoglienza

Isola di Capo Rizzuto, provincia di Crotone. La maxi operazione dei Carabinieri del ROS ha scoperto quello che tutti sapevano già: la criminalità organizzata ha messo le mani sull’accoglienza dei sedicenti profughi. Nel blitz dell’Arma sono finite in manette ben 68 persone, tra cui Leonardo Sacco, governatore dell’Ente “Fraternita di Misericordia” che gestisce il Centro di Isola, considerato dagli inquirenti il volto pulito del Clan Arena. A ricevere il fermo della procura anche il parroco don Edoardo Scordio, che nel solo 2017 avrebbe ricevuto 132.000 Euro “per servizi di assistenza spirituale” verso gli ospiti del centro, che ricordiamo essere uno dei più grandi d’Europa, con oltre cinque ettari di superficie e più di mille e cinquecento ospiti.

Nella conferenza stampa che ha seguito gli arresti, il generale Giuseppe Governale ha dichiarato che «Il Centro di accoglienza era il bancomat del clan». Il denaro che le cosche ricavavano da questo centro di accoglienza sarebbe stato talmente alto da spingere i clan mafiosi locali a stipulare una pace per spartirsi i guadagni. Ad avvallare questa tesi è anche il sequestro preventivo di ben 84 milioni di Euro effettuato dai militari.

Secondo il Dda di Catanzaro sarebbe stata allestito un vero e proprio sistema di sfruttamento delle risorse pubbliche destinate all’emergenza profughi, frutto alle capacità criminali degli Arena e a quelle manageriali di Sacco. Appunto grazie alla “Fraternità di Misericordia” la criminalità organizzata riusciva ad aggiudicarsi gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione al centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, e tali appalti venivano affidati a imprese costituite dagli Arena e da altre famiglie malavitose, con lo specifico scopo di spartirsi i fondi destinati all’accoglienza.

Queste notizie non fanno che avvallare le tesi sostenute da quei movimenti definiti dal pensiero unico “populisti”, per la quale dietro all’accoglienza non ci sia la volontà di associazioni e cooperative di aiutare il prossimo, ma bensì la più bieca logica di guadagno degna dell’attuale sistema finanziario. La sostenibilità di queste politiche è ora più che mai in dubbio. Sommando fattori come l’aumento dei flussi (si parla infatti di un aumento attorno al 35% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), l’assenza dell’Unione Europea nella questione, il malaffare che si cela dietro l’accoglienza e i vari dossier che denunciano la possibilità di infiltrazioni terroristiche tra i clandestini, la necessità di un cambio di vedute sull’invasione migratoria ora in atto è più che mai fondamentale.

(di Pietro Ciapponi)