Attentato a Londra: su “Al Jazeera” i salafiti festeggiano

Nessuna novità: il Qatar è uno dei maggiori sponsor del terrorismo internazionale insieme all’Arabia Saudita. In Siria i wahabiti, con la complicità della Turchia e dell’Occidente, hanno finanziato i ribelli sunniti e salafiti al fine di rovesciare il governo di Bashar al-Assad e spazzare via l’asse sciita del Medio Oriente. Fortunatamente il piano delle due petromonarchie rivali, che si contengono il primato nella regione del Golfo Persico, è saltato grazie al provvidenziale intervento di Iran, Hezbollah e della Russia di Vladimir Putin.

Come spiegò Alberto Negri in un articolo pubblicato su IlSole24Ore, la campagna guidata da emirati e Occidente contro Assad nacque dal gran rifiuto del presidente siriano di consentire il passaggio di un gasdotto che passasse dal Qatar all’Europa. Assad era un ostacolo che andava rimosso, ad ogni costo; inoltre, secondo wahabiti e salafiti , gli alawiti come Bashar al-Assad sono dei miscredenti che vanno perseguitati o eliminati.

“Robert Kennedy junior – spiega Negri – nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti John. F. Kennedy, ha spiegato qualche tempo fa in un articolo per la rivista “Politico” le vere cause della guerra in Siria. La radice del conflitto armato in Siria nasce secondo Kennedy in gran parte dal rifiuto del presidente siriano Bashar Assad di consentire il passaggio di un gasdotto dal Qatar verso l’Europa. ‘La decisione americana di organizzare una campagna contro Assad – afferma Kennedy – non è iniziata a seguito delle proteste pacifiche della primavera araba del 2011, ma nel 2009, quando il Qatar ha offerto di costruire un gasdotto per dieci miliardi di euro che avrebbe dovuto attraversare Arabia Saudita, Giordania, Siria e Turchia”. Al fine di perseguire l’obiettivo di rovesciare Assad, Qatar e alleati hanno dunque finanziato ribelli salafiti e terroristi, Al Qaida in testa.

E’ di queste ore la triste notizie dell’attentato a Londra in cui pare siano morte almeno 3 persone, secondo le prime stime: un evento che arriva dodici anni dopo l’attacco dei kamikaze islamici nel metrò della capitale inglese, ed esattamente un anno dopo gli attentati all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles.

La notizia, tuttavia, non ha sortito ovunque gli stessi effetti. Sulle pagine social di Al Jaazera, la tv con sede a Doha di proprietà di Hamad bin Khalifa al-Thani, il tragico evento è stato accolto come un enorme successo, attraverso un numero imprecisato di commenti festanti e di Allahu Akbar. Nulla di cui sorprendersi: tutti, ormai, sanno che il Qatar finanzia il terrorismo islamista e conoscono i pericoli derivanti dal wahabismo. Lo sanno o fanno finta di non saperlo.

Eppure preferiamo far giocare le nostre squadre di calcio a Doha e gettare fango su Assad e su tutti i “dittatori” che, secondo i diktat della propaganda occidentale del momento, devono essere destituiti., nonostante il terrorismo lo combattano, ogni santo giorno. Siamo alleati e amici dei nostri carnefici: mentre noi piangiamo i nostri morti, loro esultano. Ma i soldi sembrano asciugare facilmente le lacrime.

(di Roberto Vivaldelli)