Rendiamo prioritaria la protezione dei bambini dalla violenza

Daniele Bianchi

Rendiamo prioritaria la protezione dei bambini dalla violenza

Ogni giorno, milioni di bambini in tutto il mondo subiscono violenza nelle loro case, comunità, scuole e aree colpite da conflitti. Non deve essere così. Ogni bambino ha il diritto di vivere in un mondo in cui è rispettato, protetto e sicuro, ed è nostra responsabilità rendere questo una realtà.

In qualità di co-organizzatori della prima Conferenza ministeriale globale sulla fine della violenza contro i bambini, invitiamo i leader a immaginare, e poi ad agire, con la certezza che il raggiungimento di questo Obiettivo di sviluppo sostenibile non è solo un’ambizione ma anche realizzabile.

Attraverso l’Agenda 2030, i leader si sono impegnati a creare un mondo in cui ogni bambino cresca libero dalla violenza. In linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, i governi stabiliscono i primi obiettivi globali per porre fine a tutte le forme di violenza contro i bambini. Se non acceleriamo rapidamente il progresso, non riusciremo a raggiungere questi obiettivi e deluderemo i bambini del mondo.

Ogni anno, più della metà dei bambini nel mondo – più di un miliardo di ragazzi e ragazze – sono vittime di violenza, un dato statistico che indica il nostro fallimento collettivo nel proteggere i nostri cittadini più vulnerabili. Questa violenza si manifesta in molte forme. Un duro schiaffo in faccia a casa o a scuola. Un’arma letale per le strade. Abusi da parte di un parente nell’ambiente di fiducia. Una raffica di proiettili e bombe di guerra. Un ciclo di abbandono. Un assalto di abusi online.

Le conseguenze durano per tutta la vita e si estendono per generazioni. Esiste una drammatica correlazione tra l’esperienza della violenza nell’infanzia e un aumento del rischio di malattie mentali, malattie e problemi sociali. I bambini vittime di violenza domestica sono molto più vulnerabili a quasi ogni altra forma di violenza e sfruttamento, anche online.

È fondamentale riconoscere che la violenza che colpisce oggi un miliardo di bambini minerà la salute, la prosperità e la stabilità delle nostre società domani. Questa violenza comporta costi sociali ed economici catastrofici, erodendo ogni investimento fatto nell’istruzione, nella salute mentale e nel benessere fisico dei bambini.

Non esiste un percorso per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile senza ridurre significativamente la violenza subita da più di un bambino su due ogni anno.

La buona notizia è che sappiamo cosa funziona. Siamo la prima generazione a comprendere le soluzioni per prevenire la violenza contro i bambini e abbiamo la responsabilità di agire: dalla promozione di una genitorialità positiva e la rottura del ciclo della violenza familiare, alla garanzia di ambienti di apprendimento sicuri nelle scuole e alla preparazione degli operatori in prima linea per proteggere bambini in situazioni ad alto rischio. Nel nostro mondo sempre più online, la protezione può essere fornita fin dall’inizio e in base alla progettazione. Esiste un progetto di soluzioni economicamente vantaggiose che ogni governo può adattare al proprio contesto nazionale.

Ciò è importante perché, quando le strategie comprovate vengono applicate efficacemente, funzionano. I paesi di tutte le regioni e di tutti i livelli di reddito hanno ottenuto riduzioni significative e durature della violenza, fino al 50% nel breve e medio termine. La prevenzione a lungo termine è più efficace ed economicamente vantaggiosa che affrontare le conseguenze del trauma.

Tuttavia, l’opportunità – e la responsabilità – di garantire la sicurezza di ogni bambino rimane irrealizzata. I progressi sono stati inconsistenti e la risposta politica non è stata all’altezza della portata della sfida.

Un’opportunità di cambiamento trasformativo è all’orizzonte. Questa settimana, i governi di Colombia e Svezia, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNICEF e il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sulla violenza contro i bambini, ospiteranno la prima Conferenza ministeriale globale sulla fine della violenza contro i bambini, a Bogotà, in Colombia. Questo evento storico riunirà più di 130 governi, 90 ministri e alleati di bambini, giovani, sopravvissuti, accademici e filantropici per guidare un cambiamento trasformativo.

Ora è il momento di intraprendere un’azione decisiva per garantire progressi a favore del miliardo di bambini colpiti ogni anno dalla violenza. Dobbiamo dare priorità ai finanziamenti e all’implementazione di soluzioni basate sull’evidenza. Dobbiamo garantire che i bambini siano al sicuro e visti nelle loro case, comunità, scuole e online e impegnarci a garantire che ogni bambino vittima di violenza possa accedere ai servizi di supporto di cui ha bisogno.

Siamo di fronte ad una scelta. Come affermò Nelson Mandela 20 anni fa in occasione del lancio del primo rapporto sulla violenza contro i bambini: “La sicurezza e l’incolumità non si verificano per caso; sono il risultato del consenso e degli investimenti collettivi”.

Per molti aspetti, la decisione è la più semplice da prendere: garantire che ogni bambino sia protetto e investire nel nostro futuro. Ma richiede leadership: un’azione coraggiosa commisurata alla portata della sfida. La conferenza di questa settimana è l’occasione per ogni governo di affermare che proteggere i bambini dalla violenza è la loro priorità.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono agli autori e non riflettono necessariamente la posizione editoriale di Oltre La Linea.

Daniele Bianchi

Daniele Bianchi, nativo di Roma, è il creatore del noto sito di informazione Oltre la Linea. Appassionato di giornalismo e di eventi mondiali, nel 2010 Daniele ha dato vita a questo progetto direttamente da una piccola stanza del suo appartamento con lo scopo di creare uno spazio dedicato alla libera espressione di idee e riflessioni. La sua mission era semplice e diretta: cercare di capire e far comprendere agli altri ciò che sta effettivamente succedendo nel mondo. Oltre alla sua attività di giornalista e scrittore, Daniele investe costantemente nell'arricchimento della sua squadra, coinvolgendo professionisti con le stesse passioni e interessi.