L'influenza economica della Cina è più gradita nei paesi più poveri, rivela un sondaggio

Daniele Bianchi

L’influenza economica della Cina è più gradita nei paesi più poveri, rivela un sondaggio

Taipei, Taiwan – Un sondaggio condotto su 35 Paesi ha rilevato che l’influenza economica della Cina è avvertita in tutto il mondo, ma che venga percepita in modo positivo o negativo dipende in larga misura dallo sviluppo economico di ciascun Paese.

Secondo un sondaggio pubblicato questa settimana dal Pew Research Center, le persone che vivono in paesi ad alto reddito come Stati Uniti, Canada e Australia hanno espresso opinioni complessivamente sfavorevoli sulla Cina, con una media del 70% delle persone in 18 paesi che ha segnalato sentimenti negativi.

Secondo i dati Pew pubblicati martedì, tali percezioni si sono capovolte nei paesi a medio reddito come Thailandia, Kenya e Bangladesh, con una media del 56% degli intervistati in 17 paesi che ha espresso opinioni favorevoli.

Nei 35 paesi esaminati, le opinioni individuali variavano notevolmente: il tasso di approvazione più basso è stato registrato dalla Svezia, con l’11%, seguita da Giappone (12%), Australia (14%) e Stati Uniti (16%).

I giudizi più positivi sono stati espressi dalla Thailandia (80%), seguita da Nigeria (75%), Kenya (73%), Tunisia (68%) e Singapore (67%).

Una divisione simile è stata osservata anche per quanto riguarda la percezione se la Cina abbia un’influenza positiva o negativa sull’economia in particolare.

In media, il 57% delle persone nei paesi ad alto reddito considerava negativamente l’influenza economica della Cina, in contrasto con la media del 47% delle persone nei paesi a medio reddito che la consideravano positivamente.

Negli Stati Uniti, il 76 percento degli intervistati ha espresso opinioni negative sull’influenza economica della Cina, seguiti da Germania (69 percento), Francia (68 percento) e Canada (68 percento), con opinioni altrettanto negative in Europa, Giappone, Corea del Sud e India.

Singapore e Malesia hanno valutato l’influenza economica della Cina in modo più positivo, con il 67 percento degli intervistati che ha espresso opinioni favorevoli, seguite da Nigeria (64 percento) e Thailandia (63 percento).

Il Pew ha attribuito alcune di queste opinioni all’effetto dell’imponente iniziativa cinese Belt and Road, che ha investito più di 3 trilioni di dollari in altri paesi nell’ultimo decennio.

Nel complesso, l’opinione sul presidente cinese Xi Jinping è stata negativa: il 24% degli intervistati ha espresso fiducia nel leader, mentre il 62% ha dichiarato di avere poca o nessuna fiducia.

I pareri più sfavorevoli sono stati espressi da Giappone (87%), Australia (85%) e Svezia (82%).

Singapore e Thailandia hanno avuto le opinioni più favorevoli su Xi, con il 63 percento degli intervistati che ha dichiarato di avere una discreta o molta fiducia nel leader cinese, seguiti da Malesia (55 percento) e Bangladesh (51 percento).

Nove Paesi a medio reddito, intervistati separatamente per valutare l’impatto delle aziende cinesi sulle loro economie, hanno espresso pareri complessivamente positivi.

Una media del 72 percento ha concordato che le aziende cinesi sono positive per l’economia del loro paese, con le opinioni più positive segnalate in Thailandia (81 percento), Kenya (80 percento) e Bangladesh (79 percento). Il trio di paesi ha anche segnalato opinioni complessivamente positive sull’impatto ambientale delle aziende cinesi e sul modo in cui trattano i lavoratori locali.

L’India ha avuto il parere più negativo, con solo il 49 percento degli intervistati che riteneva che le aziende cinesi avessero un effetto positivo sulla loro economia, seguita dal Ghana (55 percento) e dal Sudafrica (57 percento).

Nella regione Asia-Pacifico, nove paesi su dieci intervistati hanno espresso un forte livello di preoccupazione per le controversie territoriali della Cina nella regione.

Il livello di preoccupazione più elevato è stato espresso dalle Filippine, che si scontrano regolarmente con Pechino per le sue rivendicazioni nel Mar Cinese Meridionale, con il 91 percento degli intervistati che ha dichiarato di essere almeno in parte preoccupato.

La nazione del Sud-Est asiatico è seguita dalla Corea del Sud (87%) e dal Giappone (86%), che hanno controversie simili nel Mar Cinese Orientale, in Australia (82%) e in India (69%).

Daniele Bianchi

Daniele Bianchi, nativo di Roma, è il creatore del noto sito di informazione Oltre la Linea. Appassionato di giornalismo e di eventi mondiali, nel 2010 Daniele ha dato vita a questo progetto direttamente da una piccola stanza del suo appartamento con lo scopo di creare uno spazio dedicato alla libera espressione di idee e riflessioni. La sua mission era semplice e diretta: cercare di capire e far comprendere agli altri ciò che sta effettivamente succedendo nel mondo. Oltre alla sua attività di giornalista e scrittore, Daniele investe costantemente nell'arricchimento della sua squadra, coinvolgendo professionisti con le stesse passioni e interessi.