La Russia ha inserito il direttore delle comunicazioni della società di social media Meta nella lista dei ricercati, è stato rivelato, nel contesto dell’annuncio di Mosca di nuove restrizioni sui media in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno.
Andy Stone, portavoce del colosso tecnologico statunitense Meta Platforms Inc, la società madre di Instagram e Facebook, è ricercato con accuse penali non specificate, hanno riferito fonti di notizie russe domenica sera, riferendosi a un database del Ministero degli Interni.
La Russia ha aggiunto Meta alla sua lista di organizzazioni “terroristiche ed estremiste” lo scorso anno. L’elenco comprende gruppi nazionalisti di destra; “organizzazioni terroristiche” straniere, compresi i talebani; e gruppi di opposizione russi. La classificazione significa che i russi che utilizzano Facebook e Instagram potrebbero dover affrontare possibili accuse penali.
Secondo Mediazona, un sito di notizie indipendente che copre l’opposizione e il sistema carcerario russo, Stone è stato inserito nella lista dei ricercati nel febbraio 2022, ma le autorità non hanno rilasciato dichiarazioni al riguardo in quel momento e nessun media ha riportato la questione fino a questa settimana.
Nell’aprile 2022, la Russia ha anche formalmente vietato l’ingresso nel paese al CEO di Meta, Mark Zuckerberg.
Divieto di insulti
Il litigio tra Russia e Meta è iniziato con l’invasione dell’Ucraina, quando gli utenti di entrambe le parti in guerra hanno espresso le loro emozioni non filtrate sulle piattaforme.
Stone, a quel tempo, annunciò modifiche temporanee alla politica di Meta sull’incitamento all’odio per consentire “forme di espressione politica che normalmente violerebbero [its] regole, come i discorsi violenti come ‘morte agli invasori russi’”.
Nella stessa dichiarazione, Stone ha aggiunto che “gli appelli credibili alla violenza contro i civili russi” rimarranno vietati.
Alla fine di marzo, la Russia ha bandito Facebook e Instagram per “svolgere attività estremiste” dopo che le autorità avevano accusato Meta di tollerare la “russofobia”.
Da allora Facebook e Instagram sono inaccessibili in Russia, ma molti russi hanno fatto ricorso alle VPN per continuare a utilizzare i social network.
Instagram è particolarmente popolare in Russia ed è un’importante piattaforma per pubblicità e vendite.
All’inizio di questo mese, il presidente russo Vladimir Putin ha approvato le modifiche ad una legge che ridurrà la copertura mediatica delle elezioni presidenziali del prossimo anno, secondo le agenzie di stampa locali.
Per far rispettare questo divieto, il Ministero dello sviluppo digitale, delle comunicazioni e dei mass media prevede inoltre di bloccare alcune reti private virtuali (VPN) che i russi utilizzano ampiamente per aggirare le restrizioni di Internet.