Il segretario americano al Commercio Gina Raimondo ha incontrato i funzionari cinesi a Pechino mentre Washington cerca di ricucire le relazioni tra le due maggiori economie del mondo dopo anni di crescenti tensioni.
Raimondo, arrivato in Cina domenica, terrà tre giorni di incontri con funzionari e leader aziendali cinesi mentre l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden cerca di stabilizzare i legami.
Raimondo lunedì ha incontrato il ministro cinese del Commercio Wang Wentao, raccontandolo al suo omologo era “profondamente importante” che i due paesi avessero relazioni stabili.
“Condividiamo 700 miliardi di dollari di scambi commerciali e sono d’accordo con te che è profondamente importante che abbiamo una relazione economica stabile”, ha detto Raimondo, secondo una lettura del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
“È una relazione complicata; è una relazione impegnativa. Naturalmente non saremo d’accordo su alcune questioni, ma credo che possiamo fare progressi se siamo diretti, aperti e pratici”.
La visita di Raimondo arriva dopo che Biden e il presidente cinese Xi Jinping hanno concordato al vertice del G20 di Bali lo scorso anno di “approfondire la comunicazione” tra i loro paesi dopo anni di relazioni difficili.
Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen, il segretario di Stato Antony Blinken e l’inviato per il clima John Kerry hanno tutti visitato la Cina quest’anno come parte del tentativo di disgelo.
Negli ultimi anni le relazioni tra Stati Uniti e Cina sono scese al punto più basso degli ultimi decenni, a causa di controversie su questioni che vanno dal commercio e dalla sicurezza nazionale alla guerra in Ucraina e allo status di Taiwan.
L’amministrazione Biden ha imposto una serie di restrizioni al commercio e all’industria cinese in risposta a presunte preoccupazioni per la sicurezza nazionale, accelerando una tendenza iniziata sotto l’ex presidente Donald Trump.
Pechino ha criticato le mosse di Washington definendole “anti-globalizzazione” e un tentativo di contrastare l’ascesa della seconda economia mondiale.
I funzionari statunitensi hanno negato di voler soffocare la crescita economica della Cina, insistendo che desiderano solo “ridurre i rischi” dei legami economici tra i due paesi.