Il Nepal ha revocato il divieto su TikTok meno di un anno dopo aver bloccato l’applicazione di proprietà cinese a causa della sua dichiarata preoccupazione per “l’armonia sociale”.
Il ministro per le comunicazioni e la tecnologia dell’informazione Prithvi Subba Gurung ha annunciato la decisione giovedì dopo una riunione del governo.
La decisione arriva dopo che il primo ministro Khadga Prasad Sharma Oli, insediatosi il mese scorso dopo il crollo del precedente governo di coalizione, ha emanato una direttiva che chiedeva parità di trattamento per tutte le piattaforme di social network, ha riportato la National News Agency, gestita dallo Stato.
Secondo quanto appreso da Oltre La Linea, la decisione è stata presa dopo che TikTok, di proprietà di ByteDance con sede a Pechino, ha comunicato nelle ultime settimane con il governo nepalese per assicurare che avrebbe rispettato tutti i requisiti legali, promosso la sicurezza digitale e istituito un canale designato per le richieste relative ai contenuti da parte delle autorità.
TikTok ha dichiarato di essere lieta di vedere revocato il divieto.
“La creatività e la passione della nostra comunità hanno portato gioia alle famiglie in tutto il Nepal e hanno aperto opportunità economiche vitali a creatori e aziende incredibilmente talentuosi. Siamo entusiasti di poter continuare a dare voce e creatività al Nepal mentre lavoriamo per supportare la storia di successo del Nepal”, ha affermato un portavoce di TikTok.
Il precedente governo del primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha vietato l’app a novembre, citando la diffusione di contenuti che “disturbano l’armonia sociale e sconvolgono le strutture familiari e le relazioni sociali”.
TikTok, una delle piattaforme di social media più popolari al mondo con oltre un miliardo di utenti mensili, è stata colpita da restrizioni in decine di paesi a causa delle preoccupazioni circa gli effetti sui giovani e dei presunti rischi per la sicurezza nazionale.
L’India, paese vicino al Nepal, ha vietato del tutto l’app nel 2020, insieme a decine di altre app sviluppate dalla Cina, in seguito a violente schermaglie lungo il confine tra India e Cina.
All’inizio di questo mese, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio TikTok per presunta violazione della legislazione che richiede alle piattaforme di ottenere il consenso dei genitori per raccogliere informazioni personali di utenti di età inferiore ai 13 anni.