La Federazione calcistica libanese (LFA) ha rinviato a tempo indeterminato tutte le partite di calcio dei suoi tornei nazionali affiliati a seguito degli attacchi israeliani nel Libano meridionale e dei crescenti timori di una guerra totale.
Secondo il Ministero della Salute Pubblica libanese, almeno 558 persone, tra cui 50 bambini, sono state uccise e 1.835 sono rimaste ferite nel violento bombardamento israeliano di varie parti del Libano, iniziato venerdì.
Decine di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case “e i numeri continuano a crescere”, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
“A causa dell’attuale situazione nel Paese, il comitato esecutivo della Federcalcio libanese ha deciso di rinviare le partite di tutti i tornei a una data da stabilire in seguito”, ha affermato la LFA in una nota martedì.
L’annuncio è arrivato quattro giorni dopo l’apertura della Premier League libanese, la principale competizione calcistica maschile nazionale del paese. La seconda giornata di partite della stagione 2024-2025 era in programma dal 27 al 29 settembre.
Il Libano non ospiterà incontri internazionali nei prossimi mesi. L’ultima partita in casa è stata il 28 dicembre, quando la nazionale maschile ha giocato contro la Giordania in un’amichevole.
Le prossime due amichevoli, contro l’India (12 ottobre) e il Vietnam (15 ottobre), si terranno in Vietnam.
Anche il calcio nazionale in Palestina resta sospeso, mentre prosegue la guerra di Israele a Gaza, iniziata dopo gli attacchi del 7 ottobre nel sud di Israele.
L’ultima partita della Palestine Professional League si è giocata il 6 ottobre, mentre la nazionale maschile continua a giocare le sue partite internazionali all’estero. La Palestina ha ospitato l’ultima partita in casa nella Cisgiordania occupata nel 2019.
Secondo la Palestine Football Association, almeno 410 atleti, dirigenti sportivi o allenatori erano stati uccisi nella guerra a Gaza fino ad agosto. Di questi, 297 erano calciatori, tra cui 84 bambini.