Gli Stati Uniti sono “in regolare contatto a livelli senior con l’Arabia Saudita per garantire una fornitura di energia stabile e conveniente ai mercati globali”, afferma il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
La dichiarazione di venerdì fa seguito alle stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) annunciate secondo cui i tagli alla produzione di petrolio – che Arabia Saudita e Russia hanno esteso fino alla fine del 2023 – si tradurranno in un sostanziale deficit di mercato nel quarto trimestre di quest’anno a causa dell’elevata domanda.
Sullivan ha confermato ai giornalisti in un briefing alla Casa Bianca che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto un “breve scambio” con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice del Gruppo dei 20 (G20) a Nuova Delhi all’inizio di settembre.
Il tema principale della discussione è stato l’annuncio di un nuovo corridoio economico che collegherebbe l’India, il Medio Oriente e l’Europa via ferrovia e via mare, ha spiegato.
“Notevole carenza di offerta”
L’OPEC e i suoi alleati, noti come OPEC+, hanno iniziato a limitare le forniture nel 2022 per sostenere il mercato energetico.
Il gruppo produttore di petrolio a guida saudita pompa circa il 40% del petrolio greggio mondiale, il che significa che le sue decisioni politiche possono avere un effetto importante sui prezzi del petrolio.
Questo mese, il greggio di riferimento Brent ha superato i 90 dollari al barile per la prima volta quest’anno dopo che i leader dell’OPEC+ Arabia Saudita e Russia hanno esteso i loro tagli combinati di 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) fino alla fine del 2023.
I tagli alla produzione da parte dei membri dell’OPEC+ per oltre 2,5 milioni di barili giornalieri dall’inizio del 2023 sono stati finora compensati da maggiori forniture da parte di produttori esterni all’alleanza, tra cui Stati Uniti, Brasile e l’Iran ancora sotto sanzioni, ha affermato l’IEA.
“Ma da settembre in poi, la perdita della produzione dell’OPEC+… causerà un significativo deficit di offerta per tutto il quarto trimestre”, si legge nel suo rapporto mensile sul petrolio.
Tuttavia, la mancanza di tagli all’inizio del prossimo anno sposterebbe il saldo in surplus, ha affermato l’agenzia, evidenziando che le azioni saranno a livelli fastidiosamente bassi, aumentando il rischio di un’altra ondata di volatilità in un ambiente economico fragile.