Deceduto in "Agony": i coroner testimoniano nel processo contro la squadra medica di Maradona

Daniele Bianchi

Deceduto in “Agony”: i coroner testimoniano nel processo contro la squadra medica di Maradona

Uno dei due esperti forensi che hanno eseguito l’autopsia di Diego Maradona ha detto a un tribunale a Buenos Aires che la leggenda del calcio argentino ha subito “agonia” per almeno 12 ore prima di morire.

I risultati dell’autopsia sono stati resi pubblici per la prima volta giovedì nel processo di sette medici e infermieri che lo hanno curato nella sua casa di Buenos Aires prima della sua morte nel 2020. Il processo è iniziato martedì.

“Il cuore era completamente coperto da coaguli di grasso e sangue, che indicano l’agonia”, ha detto alla corte Carlos Cassinelli, direttore della medicina forense presso la sovrintendenza della polizia scientifica.

L’autopsia ha concluso che Maradona è morta per edema polmonare acuto secondario all’insufficienza cardiaca congestizia.

Non era un paziente che avrebbe dovuto essere curato a casa, ha aggiunto Cassinelli.

“Questo è un paziente che aveva raccolto acqua nel corso dei giorni; non è acuto. Questo era qualcosa che era prevedibile”, ha detto. “Qualsiasi medico che esamina un paziente lo troverebbe.”

Secondo l’accusa, i professionisti accusati – un neurochirurgo, uno psichiatra, uno psicologo, medici e infermieri – che si prendevano cura di Maradona durante la sua convalescenza, non hanno fornito un’adeguata cure mediche, che presumibilmente hanno portato alla sua morte.

Durante le indagini, diversi testimoni hanno testimoniato di aver notato che il volto e l’addome di Maradona erano eccessivamente gonfi.

Tra quelli sotto processo ci sono Leopoldo Luque, il medico personale di Maradona per gli ultimi quattro anni della sua vita, e la psichiatra Agustina COSACHOV, che ha prescritto i farmaci che Maradona ha preso fino al momento della sua morte.

Gli imputati nel caso sono accusati di “omicidio con possibile intento”, perseguendo un corso di azione nonostante sappia che possa portare alla morte del loro paziente.

I medici rischiano i termini carcerari compresi tra otto e 25 anni.

La leggenda calcistica è morta all’età di 60 anni in un complesso residenziale privato a nord di Buenos Aires. Aveva subito un intervento chirurgico al cervello poche settimane prima.

Gli investigatori affermano che sono stati commessi seri errori nell’assistenza domiciliare del vincitore della Coppa del Mondo del 1986, la cui salute è stata gravemente compromessa.

Si prevede che quasi 120 testimoni testimoniano nel processo a lungo ritardato che si svolgano fino a luglio.

Daniele Bianchi

Daniele Bianchi, nativo di Roma, è il creatore del noto sito di informazione Oltre la Linea. Appassionato di giornalismo e di eventi mondiali, nel 2010 Daniele ha dato vita a questo progetto direttamente da una piccola stanza del suo appartamento con lo scopo di creare uno spazio dedicato alla libera espressione di idee e riflessioni. La sua mission era semplice e diretta: cercare di capire e far comprendere agli altri ciò che sta effettivamente succedendo nel mondo. Oltre alla sua attività di giornalista e scrittore, Daniele investe costantemente nell'arricchimento della sua squadra, coinvolgendo professionisti con le stesse passioni e interessi.